Grosseto. Il Comitato per la democrazia costituzionale di Grosseto, la sezione Anpi ‘E. Palazzoli’ di Grosseto, “insieme ad alcune cittadine e cittadini antifascisti, come il professor Italo Di Fiore, in collaborazione con il Collettivo dei giuristi democratici, hanno presentato venerdì 10 novembre ricorso al Tar della Toscana contro l’intitolazione di una via cittadina al fucilatore di partigiani, Giorgio Almirante, con richiesta anche della sospensiva della delibera dell’amministrazione comunale“.
“Ci hanno spinto ragioni di ordine storico, culturale, etico ed amministrativo, che rendono insostenibile rimanere acquiescenti di fronte a una simile decisione – continua la nota dell’Anpi -. Almirante non è stato un personaggio illustre, non ha mai ritrattato la propria compromissione con la dittatura mussoliniana e la repubblica di Salò e, se ha avuto un ruolo pubblico dopo la guerra, rimane un repubblichino fascista e razzista, alleato con i nazisti, appartenenze che non ha mai rinnegato, anzi di cui si è vantato in epoca democratica. Non può essere esaltato, tanto che la Commissione regionale di storia patria, formata da 120 storici, ha espresso un parere negativo, previsto per legge, di cui l’amministrazione comunale e la Prefettura non hanno tenuto alcun conto”.
“Inoltre, nel territorio di Grosseto Almirante ha responsabilità specifiche, come il bando dell’infamia di Paganico, che sta a monte della strage dei minatori di Niccioleta, ferita ancora oggi aperta per i familiari. La cittadinanza più sensibile alla difesa della democrazia e della Costituzione si oppone fino in fondo con i pochi strumenti che la legge le dà – prosegue il comunicato –. Poi parlare di ‘conciliazione’, come pretende la retorica dell’amministrazione comunale, può essere argomento da convegno revisionista e negazionista, ma se si intitola una strada ad un personaggio negativo il messaggio non è di pace, ma di esaltazione dei valori negativi ed anticostiruzionali di quel personaggio. Siamo di fronte alle ambizioni di egemonia culturale e politica della destra neofascista al potere, che sta spingendo in tutt’Italia per la dedicazione toponomastica a personaggi compromessi con il fascismo. Ciò mostra la tendenza alla revance della destra dopo 80 anni dalla fine ingloriosa della dittatura e ai malcelati desideri di imporre di nuovo un regime”.
“Infine, è grave la riduzione della questione all’ordine pubblico come fa la circolare del Ministro degli interni Piantedosi per sostenere l’avallo della Prefettura alla decisione dell’amministrazione comunale. In questo modo si approfitta del rispetto delle regole democratiche della cittadinanza e delle forze democratiche e antifasciste e si mettono in discussione le tradizioni democrariche della Maremma e delle sue istituzioni, compresa la Prefettura – termina la nota -. Ci opporremo con tutte le nostre forze e con tutti i metodi democratici disponibili. Ora e sempre Resistenza!”.