Porto Santo Stefano (Grosseto). Si, è stata ormeggiata per alcuni giorni lungo il molo Garibaldi di Porto Santo Stefano la nave Astrea, nome della vergine delle stelle nella mitologia greca, del servizio attività nautiche dell’Ispra, e Artemare Club è andato a salutarla e documentarla per il suo archivio storico nautico dell’Argentario.
Racconta il comandante Daniele Busetto che Astrea, lunga 23,70 metri, è stata varata nel 2003 con l’obiettivo di aumentare le capacità d’intervento dell’istituto e ridurre i costi di noleggio per l’esecuzione di campagne di ricerca in mare; è concepita come un mezzo navale moderno e versatile, in grado di trasportare ed impiegare strumentazione tecnico-scientifica, per operare nel Mediterraneo a qualsiasi distanza dalla costa, ospitando fino a 16 persone tra ricercatori ed equipaggio.
Nella fase di costruzione e nell’allestimento delle dotazioni è stata posta la massima attenzione a minimizzare qualsiasi tipo di impatto ambientale, seguendo l’evoluzione tecnologica della ricerca marina; la nave Astrea si è dotata nel tempo di strumentazioni e competenze all’avanguardia nel settore della robotica subacquea, sono stati acquisiti veicoli subacquei filoguidati – Rov capaci di operare fino a 1000 metri di profondità, un ecoscandaglio multifascio “Kongsberg EM 2040”, in grado di fornire informazioni dettagliatissime circa l’aspetto morfo – batimetrico dei fondali marini, un sonar a scansione laterale – side scan sonar a doppia frequenza per le aerofotografie dei fondali marini e un Sub Bottom Profiler per le indagini sismostratigrafiche ad alta risoluzione, finalizzate alla caratterizzazione degli strati superficiali e alle indagini archeologiche.
Il Servizio attività nautiche dell’Ispra, che opera a supporto delle attività di ricerca e di monitoraggio in mare dell’istituto, provvedendo in particolare all’acquisto, al noleggio, all’armamento di mezzi nautici nonché all’acquisto e al noleggio di strumentazioni e attrezzature scientifiche necessarie alle attività in mare, ha un’altra unità navale di dimensioni ridotte, il Lighea, altro nome mitologico di una sirena suadente, di 14,70 metri, costruita nel 2014 e in grado di operare in ambito costiero molto velocemente per poter raggiungere i siti di campionamento nel minor tempo possibile, dotata di un ecoscandaglio multifascio – Kongsberg EM 2040 compact a palo, in grado di fornire informazioni dettagliatissime circa l’aspetto morfo – batimetrico dei fondali marini, un sonar a scansione laterale – side scan sonar a doppia frequenza per le aerofotografie dei fondali marini e un Sub bottom profiler – Sbt per le indagini sismostratigrafiche ad alta risoluzione finalizzate alla caratterizzazione degli strati superficiali e alle indagini archeologiche.