Grosseto. È scaduto oggi il bando per il contributo affitto del Comune di Grosseto. Solo il Sunia ha dato una mano a circa 400 famiglie grossetane ad inviare telematicamente la domanda di contributo, rispetto alle 800 domande complessivamente arrivate all’ufficio Casa del Comune.
«Davanti alle nostre postazioni, in fila per la domanda – spiega Antonio Terribile, segretario provinciale del Sunia maremmano -, abbiamo avuto famiglie, persone sole, anziani smarriti e sfiduciati. Comunque, una gamma variegata di cittadini in grandi difficoltà, testimoniate dagli Isee insufficienti a far fronte ai 500 o 600 euro di canone mensile per l’affitto. Isee che parlano da soli, dicendoci che sono oramai famiglie senza più risparmi perché erosi prima dagli anni della pandemia e poi dall’inflazione, con i costi energetici e quelli per la spesa come voci determinanti.
Durante il lavoro di compilazione della più domande il dialogo con queste persone aveva sempre un punto in comune: quando esce il bando per la casa popolare? Anche qui, testimoniando la mancanza di fiducia in un futuro migliore. La paura di non riuscire a pagare il canone d’affitto alla fine di quest’anno e nel 2024, in assenza della certezza dell’erogazione del contributo affitto per il 2023.
Perché di questo si tratta: il Comune ha messo in campo circa 200mila euro per il bando relativo al contributo integrativo a cui hanno partecipato 800 famiglie; solo le briciole di cui poteva disporre, considerato che lo scorso anno erano disponibili 800mila euro. Risorse che, se non saranno integrate dai fondi di Governo e Regione da qui al 31 dicembre, per quest’anno risulteranno risorse insufficienti. Con un taglio netto rispetto al sostegno ricevuto nel 2022, che comporterà l’erogazione di appena due o tre mensilità del canone annuale.
Per questo motivo il Sunia di Grosseto, sabato prossimo, sarà presente alla manifestazione nazionale “La via maestra è la Costituzione” organizzata dalla Cgil, a cui hanno già aderito oltre 140 realtà dell’associazionismo laiche e religiose.
Nelle proposte della Cgil sul punto dei diritti quello sulla casa è molto chiaro: “rifinanziamento del Fondo di sostegno per l’affitto e del Fondo per la morosità incolpevole, per un valore di almeno 900 milioni di euro”. Tenuto conto che l’ultima quota di stanziamento 2022 aveva coperto solo il 40% del fabbisogno nazionale: “intervenire sul regime fiscale delle locazioni per incentivare al massimo il canone concordato, applicando la cedolare secca al 10% a tutti i Comuni e non solo a quelli ad alta tensione abitativa”. Parallelamente, occorre “incrementare l’offerta di edilizia residenziale pubblica, attraverso un programma pluriennale con finanziamenti adeguati ad ampliare il patrimonio Erp”.
Questi – conclude Terribile – sono i punti sui quali il Sunia continuerà, dopo la manifestazione nazionale a piazza San Giovanni, l’iniziativa e la lotta. Avendo piena consapevolezza che nella nostra provincia il 2023 si concluderà con almeno 300 sfratti. E che, se non riusciremo ad invertire la tendenza con nuove risorse adeguate del Fondo di sostegno all’affitto, questi numeri drammatici saranno destinati a peggiorare».