Grosseto. Contrastare il verificarsi delle condizioni che conducono allo sfruttamento in agricoltura e promuovere condizioni di regolarità lavorativa, rispetto a persone vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo è stato l’obiettivo primario del progetto Demetra. L’iniziativa è partita nel 2020, con un finanziamento Fami (Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020) e ha visto il coordinamento di Coldiretti Toscana e il coinvolgimento al livello regionale di vari enti pubblici, del privato sociale e due prestigiose Università, Scuola Superiore Sant’Anna e Università di Siena.
Il seminario
Martedì 30 maggio, nella sede della Prefettura di Grosseto, si è svolto il seminario conclusivo di Demetra, in cui è stato presentato il progetto, nel suo impianto regionale e provinciale, sono stati condivisi i risultati raggiunti, in sinergia con tutti i partner coinvolti, nonché la piattaforma Job in country, nata per migliorare l’incontro fra domanda e offerta legale di lavoro in agricoltura. Infatti, grazie alla collaborazione e alla positiva sinergia con le aziende e i datori di lavoro, sarà possibile agire in modo più incisivo sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo.
Gli interventi sono proseguiti con il contributo offerto dal mondo del terzo settore impegnato nel fornire alla popolazione migrante i giusti strumenti per vivere in una società interculturale e rispettosa delle diversità. L’abitazione e la residenza sono le due principali questioni rispetto alle quali si incontrano maggiori difficoltà nel dare una risposta continuativa e legale: infatti, accedere al mercato immobiliare è molto difficile e le garanzie richieste dagli affittuari sono, spesso, insostenibili. Risulta così molto difficile avere un luogo di residenza, che è l’elemento imprescindibile per godere di molti diritti sociosanitari, nonché per rinnovare i propri documenti di soggiorno.
Nella seconda parte è stato ascoltato l’intervento del vice Questore, che ha portato il proprio contributo rispetto alle attività di prevenzione, di indagine e di repressione seguite dalla Polizia di Stato. A seguire, è stata descritta la ricerca “Immigrazione e sfruttamento del lavoro, forme di caporalato in agricoltura in Toscana“, che è stata elaborata anche grazie alle interviste anonime svolte dagli operatori Dog a vittime e potenziali vittime di sfruttamento nel territorio di Grosseto. Lo studio ha permesso di avere un’analisi completa delle varie sfaccettature del complesso fenomeno. Infine, sono stati presentati gli strumenti di tutela ed emersione previsti dal sistema antitratta toscano sia in favore di vittime di sfruttamento sessuale, sia di vittime di sfruttamento lavorativo, ex art. 18 del D. lgs. n. 286/98 (TUI), progetto Satis che opera anche nel territorio di Grosseto.
Durante l’evento conclusivo del progetto Demetra sono intervenuti la dott.ssa Becherucci, vice Prefetto vicario, la Dott.ssa Virgina Balbonesi, dell’associazione Dog, la dott.ssa Claudia Fedi, di Coldiretti Toscana, il dott. Simone Castelli, dell’azienda agricola 414, il dott. Simone Ferretti, di Arci Toscana, la dott.ssa Cristina Totti e la dott.ssa Roberta Giorgi, dello sportello Info Immigrati della Società della Salute Coeso, il dott. Armando Buccini, vice Questore di Grosseto, il Prof. Fabio Berti, dell’Università di Siena, il Dott. Federico Oliveri, dell’Università di Pisa e dell’Università di Camerino, la Dott.ssa Serena Mordini, della segreteria tecnica di Satis (Sistema antitratta toscano interventi sociali).