Grosseto. Il Comitato provinciale “Norma Parenti” dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia si associa al professore Massimo Villone, presidente del Coordinamento nazionale per la democrazia costituzionale, che ha voluto ringraziare tutte le cittadine ed i cittadini che, anche in Maremma, in questi mesi hanno contribuito al successo della campagna di raccolta firme promossa dalle tredici sezioni locali dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia insieme alle diverse realtà territoriali e nazionali coinvolte, molte delle quali già parte della “Grande alleanza democratica ed antifascista per la persona, il lavoro e la socialità”, lanciata proprio dall’Anpi esattamente tre anni fa.
“I numeri raggiunti premiano lo straordinario impegno avviato anche in provincia di Grosseto sin dallo scorso novembre consentendo, a livello nazionale, di raggiungere e superare ampiamente l’obiettivo delle cinquantamila firme, con migliaia di persone che hanno scelto di aderire all’iniziativa firmando il disegno di legge che fissa limiti precisi alle richieste di autonomia, specificando in particolare che istruzione, salute, tutela del lavoro ed infrastrutture devono essere di esclusiva competenza dello stato – si legge in una nota del Comitato provinciale dell’Anpi –. Nei prossimi giorni, in accordo con il Coordinamento per la democrazia costituzionale attivo a Roma, sarà comunicato il numero esatto delle sottoscrizioni pervenute, congiuntamente alla data del deposito della legge al Senato della Repubblica presso il quale verrà presa in esame secondo, naturalmente, le procedure ed i tempi previsti dall’articolo 74 del regolamento della nostra ‘camera alta’. Il Parlamento sarà quindi chiamato a discutere la legge costituzionale di iniziativa popolare che ha al centro la proposta di modifica degli articoli 116, terzo comma, e 117, primo, secondo e terzo comma del Titolo V della Costituzione”.
“L’impegno dell’Anpi e delle altre realtà coinvolte proseguirà con ulteriori iniziative di carattere pubblico – termina il comunicato -, continuando pertanto ad incontrare cittadine e cittadini con l’obiettivo di far comprendere i rischi di una autonomia differenziata utilizzata strumentalmente come primo tassello di uno stravolgimento dell’assetto istituzionale, democratico e solidaristico del Paese“.