Home GrossetoAttualità Grosseto 77 anni fa nasceva l’Onu: i Carabinieri espongono la bandiera blu

77 anni fa nasceva l’Onu: i Carabinieri espongono la bandiera blu

di Redazione
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Ricorre oggi il 77° anniversario di costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite: novità di quest’anno, la bandiera dell’Onu sventolerà sugli edifici pubblici, tra cui le caserme dell’Arma, che sotto mandato Onu ha partecipato a molti ed importantissimi impegni fuori area.

L’Onu è una organizzazione intergovernativa, cui oggi aderiscono 193 Paesi di tutto il mondo, il cui scopo è preservare la pace e la sicurezza internazionale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni e la promozione della cooperazione internazionale. Nata nel 1945, vede l’ingresso dell’Italia nel 1955.

Il ruolo italiano nel consesso internazionale delle Nazioni Unite si è evoluto ed è esponenzialmente cresciuto ed in questo l’Arma rappresenta uno strumento di fondamentale importanza e rilevanza nel ruolo da protagonista assunto dal nostro Paese. Scorrendo le pagine di storia degli impegni internazionali sostenuti direttamente dalle Nazioni Unite, vediamo infatti i Carabinieri coinvolti nei più importanti interventi internazionali condotti da quelli che oggi sono comunemente noti come Caschi Blu:

  • iniziamo dal 1949, quando all’Italia fu affidata l’amministrazione fiduciaria della Somalia, lì furono inviati contingenti militari con il compito di controllare il territorio e porre le basi per la costituzione delle forze armate e di polizia locali. In Somalia, i Carabinieri furono presenti con 3 Battaglioni. L’impegno terminò nel 1960;
  • nel 1979, inizia una delle missioni più longeve sotto egida Onu, la Unifil in Libano, tuttora in corso, nata come forza di interposizione tra forze palestinesi ed israeliane, dopo che l’esercito israeliano decise in invadere il territorio libanese fino al fiume Litani, che tuttora determina la linea di demarcazione dove operano i Caschi Blu. Tra questi figurano, con compiti di polizia militare, i Carabinieri, che ritroviamo anche in molte altre forme di collaborazione, nate negli anni in quel territorio. A titolo di mero esempio, si ricordi la missione Mibil, nata con finalità di addestramento, a seguito di accordi bilaterali tra Libano e Italia, e dove i Carabinieri svolgono un ruolo prezioso nell’addestramento delle forze di sicurezza locali;
  • nel 1989, i Carabinieri partecipano alla missione Untag in Namibia (all’alba della proclamazione di indipendenza del Paese), a fianco di uno squadrone di elicotteri lì inviati con compiti di ricerca e soccorso, assistenza sanitaria, trasporto e collegamenti;
  • nel 1991, l’Italia partecipa alla Onusal, nel Salvador, dove fu inviato un contingente di Carabinieri in veste di osservatori, per verificare il rispetto di accordi intercorsi tra governo locale e ribelli armati, dopo anni di guerra civile;
  • il 1992 è ricordato per l’impegno in Cambogia, dove l’Arma espresse 77 militari impiegati per contribuire al rispetto della legalità e dei diritti umani, in un periodo in cui era recente la ratifica del cessate il fuoco e lo svolgimento di regolari elezioni politiche;
  • il 1993 fu l’anno dell’impegno in Somalia, dove le forze armate italiane, individuate come Italfor, inquadrate in un contingente multinazionale ad egida Onu, fu inviato nel Corno d’Africa per il controllo di un’area di Mogadiscio, zona di frequenti incursioni di bande armate irregolari. L’Arma vide impegnato il 1° Reggimento Paracadutisti Tuscania, con compiti di polizia militare.

Queste sono solo alcune delle missioni a cui ha preso parte l’Arma dei Carabinieri, trattandosi di quelle ad esclusiva egida Onu. Numerosissime e particolarmente significative, infatti, sono quelle in cui l’Arma ha preso parte, e vi partecipa tuttora, con compiti di polizia propri, nonché di addestramento, assistenza e mentoring delle forze di sicurezza locali.

L’Arma infatti partecipa alla proiezione degli assetti della difesa nei diversi teatri di crisi fornendo un modello proteso allo sviluppo delle forze di sicurezza dei Paesi interessati, concretizzando in tal modo il concetto di stability policing, intesa quale capacità militare di polizia, che contribuisce al ripristino di condizioni ottimali di ordine e sicurezza pubblica, ristabilendo il rispetto della legge, contrastando il terrorismo, le insurrezioni e la criminalità, nonché ripristinando l’azione governativa attraverso compiti di sostituzione e di rafforzamento delle forze di polizia locali.

Oltre a collaborare con le polizie locali quindi, operando al loro fianco, ed a volte sostituendosi ad esse, i Carabinieri svolgono anche funzioni di polizia di rafforzamento nell’ambito delle Missioni addestrative italiane (Miadit), schierate in Palestina e Gibuti, a favore delle locali forze di polizia.

L’Arma è attivamente impegnata nella cooperazione internazionale anche con riferimento a quelle competenze che in patria costituiscono comparti di specialità: salute, ambiente, sicurezza dei luoghi di lavoro, cultura, paesaggio.

In particolare, nel settore della tutela del patrimonio culturale, il progetto Unesco “Unite4Heritage”, i cosiddetti “Caschi blu per la cultura”.  Un assetto interministeriale, denominato “Task Force Unite for Heritage”, unico nel suo genere a livello mondiale, che ha visto il suo primo impegno nel teatro operativo iracheno, a sostegno delle delegazioni dell’Unesco, nonché dei Ministeri iracheni dell’Interno e della cultura e delle antichità, per contrastare il traffico illecito di reperti archeologici.

Il tutto, frutto di quella particolare condizione, che vede i Carabinieri forza di polizia a competenza generale, ed a status militare: elementi che la rendono uno strumento estremamente prezioso e duttile per fronteggiare le crisi globali, ieri come oggi.

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