Anche l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia ha risposto presente all’appello della dottoressa Silvia Ceretelli, direttrice dell’Unità operativa complessa di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’ospedale di Grosseto. Diversi iscritti della sezione Anpi “Carla Nespolo” di Grosseto hanno infatti colto l’occasione della “Giornata mondiale del donatore di sangue” per ritrovarsi per una donazione di gruppo in collaborazione con l’Avis.
Le giornate del 14 e 15 giugno, che segnalano il forte legame dell’Anpi con la città di Grosseto, che in questi stessi giorni celebra la propria liberazione dall’oppressione nazifascista, rappresentano così un momento per veicolare l’importante messaggio della donazione tra la cittadinanza e gli iscritti in un periodo dell’anno, quello estivo ormai alle porte, nel quale la necessità di sangue è sempre pressante.
Con il dato nazionale che segnala un incremento dell’età media dei donatori, l’Anpi, in collaborazione con i centri trasfusionali, le scuole superiori della provincia di Grosseto ed il Polo universitario, continuerà la propria opera di sensibilizzazione civica inserendo la cultura del dono all’interno dei progetti di “A scuola di Costituzione” e “Sentieri partigiani“, un modo per provare ad invertire una tendenza che vede ancora poco partecipi i giovani tra i 18 e i 30 anni.
«Donare il sangue è un gesto civico fondamentale − spiega Daniela Castiglione, presidente della sezione Anpi “Carla Nespolo” − perché consente alle strutture di primo soccorso di intervenire prontamente e salvare vite umane. Il sangue è inoltre indispensabile per gli interventi chirurgici, per i trapianti di organi, per la cura di malattie oncologiche, ematologiche e la produzione di medicinali salvavita. Donare un po’ del nostro sangue, un piccolo gesto rispetto ai grandi sacrifici compiuti dalle protagoniste e dai protagonisti della Resistenza per affrancare il nostro Paese dalla dittatura, rappresenta il miglior modo per celebrare la liberazione e la fine di ogni guerra».