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“San Francesco e il Sultano”: mezza giornata ad Assisi per assistere all’oratorio

di Redazione
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Una mezza giornata di spiritualità ad Assisi, martedì 24 maggio, per poi assistere all’oratorio “San Francesco e il Sultano” nella basilica di Santa Maria degli Angeli.

E’ la proposta nata in seno alla diocesi di Grosseto per “sfruttare” l’occasione della rappresentazione dell’oratorio nella città del Poverello, una delle tappe italiane del tour che sta toccando molte zone del mondo.

La partenza è prevista alle 13.30 da piazza Barsanti. Arrivati ad Assisi, ci sarà modo di sostare in preghiera presso la tomba del patrono d’Italia, prima di scendere a Santa Maria degli Angeli e partecipare, in basilica, ai Vespri (ore 19) e assistere all’oratorio, che avrà inizio – ad ingresso libero – alle ore 20.00. Al termine rientro a Grosseto.

Se sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni, il viaggio sarà in bus, altrimenti con mezzi privati. Le prenotazioni vengono raccolte fino al 20 maggio (o fino ad esaurimento posti) via e-mail, scrivendo il proprio nome e cognome a info@diocesidigrosseto.it.

La proposta è aperta a chiunque desideri vivere una giornata in stile francescano. A fare da guida sarà il vescovo emerito Rodolfo, perché in quei giorni il vescovo Giovanni sarà impegnato a Roma nei lavori dell’assemblea annuale della Cei.

Un’occasione unica, peraltro, per assistere a questo oratorio, ispirato all’incontro fra san Francesco e il sultano Malek al-Kamil a Damietta nel 1219, di cui proprio tre anni fa si sono tenute celebrazioni ufficiali nella stessa città sul delta del Nilo, a cui ha preso parte, come autorità invitata, il vescovo Cetoloni. Ideato e progettato a Tripoli-Mina (città da sempre con molte tensioni politiche, dove i Francescani operano in mezzo ad una popolazione a stragrande maggioranza musulmana), prodotto dalla Custodia di Terra Santa ed eseguito in prima mondiale in Libano a novembre dello scorso anno, l’oratorio ha avuto un grande successo soprattutto il 25 marzo scorso, festa dell’Annunciazione, al palazzo dell’Unesco di Beyrut, che ha visto riuniti insieme i libanesi di tutte le confessioni religiose.

In questo periodo l’opera arriva in Italia toccando alcune città del sud, Assisi e, infine, a Roma, nella basilica dell’Ara Coeli. 38 i cantori, 5 i solisti, 27 gli orchestrali ed una decina di tecnici compongono la “squadra” che mette in scena l’oratorio, scritto dal professor Bartolomeo Pirone, già docente ordinario di lingua e Letteratura araba alla Facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo dell’Università di Napoli “L’Orientale” e professore invitato al pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica di Roma.

“Personalmente credo che quest’opera lirica sia in linea con il pontificato di Papa Francesco che, assumendo il nome dell’Assisiate, ha stabilito il suo programma di azione. Lo sta concretizzando sia nei suoi vari interventi che nei documenti ufficiali come le Encicliche ‘Laudato si’ e ‘Fratelli tutti’ – dichiara p. Quirico Calella, frate minore del convento di San Francesco a Tripoli e organizzatore dell’opera -. Non ci resta che continuare su questa strada incoraggiati dai recenti successi. La via della tolleranza, del dialogo e della fratellanza è e rimane la carta vincente non solo per il Medio Oriente, ma per tutto il mondo“.

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