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Festa in paese: padre Ilarino celebra 70 anni di sacerdozio

di Redazione
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Quando nel 1969 arrivò a Castiglione della Pescaia assieme ai confratelli p. Giulio e p. Alberto, era un giovane frate cappuccino poco più che quarantenne, sacerdote da 17 anni. Quando domenica tornerà in quella comunità lo farà per festeggiare i 70 anni di sacerdozio.

Lui è padre Giovanni Liverani, dai più ricordato col nome di p. Ilarino. All’epoca, infatti, i religiosi cambiavano nome e molti di loro, dopo le riforme introdotte dal Concilio Vaticano II, scelsero di conservare il “nome di religione” come si diceva allora.

P. Ilarino ha lasciato Castiglione ormai da più di quaranta anni. In tutto questo tempo ha prestato la sua opera in varie comunità cappuccine della Toscana: Livorno, Pontedera, Arcidosso, ma soprattutto l’eremo di Montecasale, nei pressi di Sansepolcro, dove attualmente vive, conducendo una vita fatta di preghiera, di lavoro manuale, di accoglienza di pellegrini, di accompagnamento spirituale. Ma nel cuore di padre Giovanni c’era il desiderio di tornare in quella parrocchia che lo ha visto spendere gli anni più fecondi del suo sacerdozio e alla quale è rimasto sempre legato da un amore davvero particolare. Castiglione della Pescaia lo ha “stregato”.

E domenica 6 marzo padre Ilarino sarà di nuovo nella parrocchia costiera, dove alle 11 sarà festa per ricordare i suoi 70 anni di vita sacerdotale. La Messa solenne sarà presieduta dal vescovo Giovanni, che di p. Ilarino è confratello nella medesima vocazione francescano-cappuccina vissuta nella Provincia religiosa della Toscana. Ogni estate i pochi giorni di riposo che si concede, il vescovo Giovanni li trascorre proprio nella pace dell’eremo di Montecasale, da cui si vide tutta la Val Tiberina. E’ quindi legato da affetto a p. Ilarino.

“Per noi – dichiara don Paolo Gentili, parroco di Castiglione della Pescaia – è una gioia e un privilegio poter vivere questo dono. E’ un segno di una fedeltà alla propria chiamata, che è bello poter mostrare soprattutto ai più giovani. E poi è un modo per dire grazie a p. Giovanni per quanto ha fatto, ormai molti anni fa, in questa comunità e con lui ricordare tutti i frati cappuccini che per trent’anni hanno servito questa parrocchia”.

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