Home GrossetoAttualità Grosseto Abbattimento mufloni Giglio, i biologi: “Affare milionario, Ministero e Regione battano un colpo”

Abbattimento mufloni Giglio, i biologi: “Affare milionario, Ministero e Regione battano un colpo”

di Redazione
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“Abbattimento dei mufloni del Giglio: un affare milionario. Ministero e Regione battano un colpo!”. Lo dichiara, in una nota, il senatore Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine nazionale dei biologi, secondo cui “ammonterebbe ad 1,6 milioni di euro il progetto ‘Life LetsGo Giglio’, finanziato con soldi pubblici (buona parte dell’Unione Europea) e adottato dall’ente Parco dell’Arcipelago Toscano, per la soppressione di una trentina di ‘pecore dalle grandi corna’ ritenute ‘specie aliena invasiva’ e per questo dannose alla biodiversità dell’isola in provincia di Grosseto”.

Per D’Annatale iniziativa, affidare l’eradicazione dei mufloni alle doppiette dei cacciatori, presenta aspetti ancora tutti da chiarire, soprattutto per gli alti costi (più di un milione e mezzo di euro!) ed i bassi, se non inesistenti, benefici che ne deriverebbero”.

“Il ministero della Transizione ecologica – incalza D’Anna si è finora dimostrato sordo ai continui appelli dei biologi che si occupano di zoologia (in particolare dello studio dei grandi mammiferi) ed a quelli delle associazioni che tutelano la biodiversità e la contaminazione, due risorse che andrebbero tutelate, non certo eliminate a suon di schioppettate”.

Per il rappresentante dei biologi italiani “evitare l’eliminazione cruenta dei mufloni del Giglio, ancorché non si registrino pubbliche proteste da parte degli agricoltori locali, per gli ipotizzati danni alle loro culture (di quali, in particolare, non è dato sapere), appare un affare più che una risoluzione, su base scientifica, di un problema. Ribadiamo pertanto ai Ministeri competenti ed alla stessa Regione Toscana, la richiesta di un incontro e l’offerta, da parte nostra, di una équipe qualificata di esperti per una verifica dello stato dell’arte“.

“Laddove il disinteresse ed il silenzio continuassero ad essere le uniche risposte, saremo costretti ad andare oltre nelle pubbliche denunce”, conclude D’Anna.

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