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Colonia marina, il Comune ottiene finanziamento di 2 milioni: al via la riqualificazione

di Redazione
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Con un contributo di 2 milioni di euro, arrivati grazie al Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, l’amministrazione comune di Follonica potrà adesso avviare il percorso di recupero della colonia marina “Luigi Pierazzi”. Per ristrutturare il bene pubblico l’amministrazione comunale nel 2015 aveva infatti partecipato al bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, cercando un finanziamento per il proprio progetto di riqualificazione, dal titolo “Colonia marina: centro polifunzionale per attività sociali, culturali e di interesse collettivo”.

I fondi, arrivati in seguito allo scorrimento della graduatoria, sono riservati al recupero delle due torrette laterali dell’edificio, ma per la parte restante della struttura, anch’essa da recuperare, è già stato pensato un percorso ad hoc. Negli ultimi anni la struttura ha infatti subito un’accelerazione del processo di deperimento e di degrado e per recuperare l’intero edificio l’amministrazione comunale ha adesso in programma di avviare un rapporto di partenariato pubblico privato. L’obiettivo della Giunta guidata dal sindaco Andrea Benini è infatti quello di verificare la presenza di soggetti privati interessati a recuperare il corpo centrale della colonia e a occuparsi della gestione del bene, salvaguardandone ovviamente le finalità di interesse pubblico.

L’amministrazione comunale chiederà quindi ai privati di rispettare e garantire gli obiettivi generali che riguardano attività sociali, culturali, sportive e di interesse collettivo. Per permettere la realizzazione del progetto complessivo verrà indetta una manifestazione di interesse volta a intercettare il soggetto privato. Il Comune, che da solo non avrebbe potuto sostenere le spese del progetto, intende infatti acquisire proposte di recupero dell’intera colonia con lo strumento del project financing, ovvero quella forma di finanziamento delle opere pubbliche o di pubblica utilità, fondata sull’utilizzo di risorse alternative a quelle pubbliche e sul coinvolgimento di soggetti privati. Il finanziamento ottenuto verrà quindi destinato al recupero delle torrette ma gli interventi si svolgeranno contestualmente al recupero dell’intero edificio.

Storia dell’edificio

La colonia marina “Luigi Pierazzi” – oggi l’unica colonia storica rimasta pubblica nel comprensorio della Val di Pecora – fin dalla sua costruzione, terminata nel 1931, è stata destinata a ospitare funzioni di interesse sociale. La sua costruzione venne decisa dal Governo fascista per istituzionalizzare le colonie estive che già dal 1917 erano organizzate per gli orfani di guerra e i figli dei richiamati. Nel 1937 la colonia ospitava addirittura 1700 bambini. La funzione pubblica e sociale, sebbene variata negli anni, è stata sempre mantenuta tale, adattandosi alle esigenze e alle richieste che il periodo storico o le circostanze contingenti ponevano come prioritarie, trasformandosi spesso in struttura di accoglienza, come per gli alluvionati del Polesine o per i profughi ungheresi arrivati nel 1956. In anni più recenti l’immobile è stato trasformato in scuola media e ha anche ospitato l’asilo “Il Fontino” nel periodo in cui la struttura era sottoposta a ristrutturazione.

Dal 1993 in poi la colonia è stata sede di molte associazioni culturali cittadine: dal Laboratorio (teatrale) dello Spettacolo, alle associazioni sportive, club fotografici, cooperative sociali e gruppi di volontariato di varia natura. L’atto di trasferimento della proprietà del bene all’ente comunale da parte della Regione Toscana risale al 14 aprile 1997, e questo ne ha vincolato la struttura a un utilizzo improntato all’erogazione di servizi o allo svolgimento di funzioni istituzionali. Nel 2011 l’amministrazione comunale ha dato avvio a un percorso partecipato, coinvolgendo la cittadinanza. Dal processo è emersa in modo evidente la volontà di continuare a dare un uso sociale alla colonia, con spazi dedicati all’associazionismo. L’edificio ha costruito la sua identità sulla promozione sociale e sull’accoglienza e questa caratteristica è sempre stata mantenuta viva e attiva, finché la struttura, molto compromessa, non è stata dichiarata inagibile.

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