“Guardo con attenzione ed apprensione all’evolversi della situazione della Sapori e gusto toscani, ex Copaim, e alla sorte dei 53 lavoratori, per i quali è stata attivata la cassa integrazione straordinaria, e delle loro famiglie“.
Inizia così l’intervento del vescovo Giovanni in merito alla crisi attraversata dall’azienda orbetellana.
“Ci rendiamo conto che il lavoro è un bene oltremodo prezioso in un territorio come il nostro, dove il tasso di disoccupazione continua a far preoccupare e dove la presenza di industrie di trasformazione è quanto mai indispensabile per poter completare il circuito della filiera agroalimentare – spiega il vescovo –. Come vescovo di questa terra mi rendo sinceramente disponibile, laddove le parti possano ravvisarlo utile, a dare il mio modesto contributo per favorire il dialogo necessario a verificare se possano esservi vie di uscita praticabili. Leggo che c’è già un tavolo di crisi aperto in Regione, dove certamente professionalità e competenze adeguate non mancano. Tuttavia sono disponibile a fare la mia piccola parte”.
“Senz’altro non manca e non mancherà la mia preghiera per questa vertenza e per tutti i lavoratori che vedono a rischio il loro posto. Tra pochi giorni sarò a Taranto, con una delegazione delle diocesi di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello, per partecipare alla 49^ Settimana sociale dei cattolici italiani sul tema ‘Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso’, per testimoniare quanto questi temi siano nell’agenda della Chiesa italiana col desiderio vivo di essere accanto a chi produce e a chi lavora per rafforzare la coesione territoriale, le buone pratiche e guardare al futuro con più speranza – termina il vescovo -. Questo per dire che la Chiesa c’è, concretamente; il vescovo è per voi“.