Da domani 270mila bar e ristoranti saranno pronti, pur tra notevoli difficoltà organizzative, al controllo dei Green Pass dei clienti che consumeranno al tavolo all’interno dei locali. Tuttavia, come confermano da Confcommercio Grosseto, diverse strutture della nostra provincia hanno scelto di lavorare solo con i tavoli all’esterno in quanto non in grado di garantire il controllo dei certificati, anche per la mancanza del personale da dedicare anche a questo aspetto.
L’associazione fa notare che l’ipotesi di dover controllare anche i documenti di identità è impossibile da digerire per i pubblici esercizi perché rappresenta un atto di sfiducia nei riguardi dei clienti e una forzatura: gli imprenditori e gli addetti non possono svolgere funzioni da pubblico ufficiale.
“Far ricadere sui gestori delle attività la responsabilità dei controlli sui Green Pass è decisamente una scelta sbagliata, se non assurda – commenta Gabriella Orlando, direttore di Confcommercio Grosseto –. Gli imprenditori o, peggio ancora, i loro dipendenti, non sono dei pubblici ufficiali, e tutto questo appare come una forzatura, probabilmente voluta al fine di accelerare sulla campagna di vaccinazione. A nostro avviso, poteva tranquillamente bastare un’autocertificazione da parte del cliente ed eventuali sanzioni, anche pesanti, come è giusto che sia, esclusivamente alla clientela che dichiara il falso, a seguito delle verifiche a carico delle autorità preposte”.
Confcommercio segnala inoltre la difficoltà di quel 40 per cento di imprese che non hanno spazi esterni che dovranno respingere i turisti che provengono da quei Paesi che hanno somministrato vaccini non riconosciuti dall’Ema: “Anche questo aspetto è un bel paradosso in piena stagione turistica“.