Il Coordinamento donne della Cgil promuove una tavola rotonda online, dal titolo “Stop – Andare oltre gli stereotipi di genere nella comunicazione”, in programma lunedì 3 maggio, alle 17, sulla pagina Facebook della Cgil maremmana, al link www.fackebook.com/CgilGrosseto.
L’incontro online, aperto a tutti, che segue ad un webinar interno rivolto ai gruppi dirigenti della Cgil, è una buona occasione per entrare nel merito di un argomento oggi all’ordine del giorno.
«La parità di genere passa anche da una comunicazione responsabile e attenta – spiega Eleonora Bucci, responsabile politiche di genere della Cgil Grosseto – e per questo è importante usare consapevolmente le parole con le quali costruiamo la realtà, evochiamo immagini e pensieri, condizionando comportamenti e scelte. L’obiettivo è imparare a riconoscere certe narrazioni tossiche per sovvertirle ed usare un linguaggio che descriva la realtà in modo universale e paritario».
All’evento in diretta Facebook “Andare oltre agli stereotipi di genere nella comunicazione”, coordinato dal giornalista Massimiliano Frascino, parteciperanno: Eleonora Bucci, per la segreteria provinciale della Cgil; Barbara Bonomi Romagnoli, giornalista freelance, dell’associazione Giulia (Giornaliste unite libere autonome); Francesca Lopez, ricercatrice in gender e media studies, City University of New York; Marco Gasparri, titolare dell’agenzia Kalimero – Marketing e comunicazione; Francesca Ferri, giornalista de Il Tirreno; Giulia Pieraccini, antropologa e attivista Lgbtqi+; Francesco Ciompi, assessore alle pari opportunità del Comune di Follonica.
L’obiettivo di questa tavola rotonda è analizzare la narrazione mediatica della violenza di genere e la rappresentazione nei media del ruolo delle donne nella società. I media, infatti, contribuiscono alla costruzione sociale della realtà in quanto veicolano valori, modelli di comportamento, stili di vita. Ed hanno il potere di legittimarne alcuni e di delegittimarne altri; per questo è importante che usino un punto di vista che non sia esclusivamente quello maschile, ma che sia posta in essere una narrazione dialettica in cui si tenda all’uguaglianza tra maschile e femminile.
«Dal punto di vista della questione di genere, se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo imparare a recepire in modo critico la comunicazione che riceviamo quotidianamente e interrompere i messaggi basati su stereotipi e comunicare con gli altri passando una visione di realtà in cui le donne e uomini sono posti alla pari, ciascuno con le proprie specificità», conclude Eleonora Bucci.