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Grosseto al Centro: “Comune istituisca consulta ad hoc per promuovere progetti ad impatto sociale”

di Redazione
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Per il progresso della comunità grossetana Grosseto al Centroritiene necessario che l’amministrazione comunale promuova i progetti di investimento a impatto sociale“.

“Si tratta di un tipo di progettazione sostenibile in quanto non utilizza la spesa pubblica, ma coinvolge e valorizza il risparmio privato nella rigenerazione di immobili pubblici in disuso e nel contestuale avvio di attività che legano l’integrazione sociale allo sviluppo economico – continua la nota dell’associazione, firmata da Marcello Campomori,  Lorella Ronconi,  Stefano Coccoletti -. Attraverso una promozione e una gestione multipartecipata e utilizzando modalità di finanziamento innovative, la progettazione a impatto sociale ha proprio lo scopo di produrre benefici misurabili e ad ampio raggio per l’intera comunità.

Un esempio? Lo scorso anno a Grosseto è stato avviato un primo progetto pilota, “Luci nel parco“, che unisce:

1) un’attività di ristorazione sostenibile, basata su produzioni biologiche locali, gestita da una cooperativa sociale che offre lavoro a persone in difficoltà generando reddito, di cui una parte alimenta un fondo dedicato a futuri analoghi progetti, secondo il principio che chi ha ricevuto a sua volta dona e investe nella comunità;

2) un’attività di produzione e intrattenimento musicale, secondo lo stesso principio associate all’insegnamento della musica a chi non può permetterselo ai normali costi;

3) attività formative e culturali per promuovere la progettazione a impatto sociale tramite corsi per enti pubblici, volontari, studenti, aziende”.

“Abbiamo scritto che la sostenibilità della progettazione a impatto sociale sta nel fatto di non gravare sulla spesa pubblica, ma di essere finanziata dal risparmio privato: i singoli risparmiatori possono infatti scegliere di destinare una piccola parte del loro profitto in favore del progetto e delle relative attività attraverso delle banche radicate nel territorio e modalità innovative di finanziamento – prosegue il comunicato. Si tratta di certificati di deposito o di obbligazioni, introdotte come titoli di solidarietà dalla Riforma del Terzo settore, il cui sottoscrittore investe importi anche piccoli (comunque garantiti dal Fondo interbancario) ricevendo una cedola con un tasso di interesse annuo ad esempio dell’1,5%, una parte della quale (ad esempio la terza parte di questo interesse) viene devoluta a titolo di liberalità al progetto, ricevendo un beneficio fiscale del 30%. In questo modo i progetti, attraverso il risparmio privato, uniscono l’aiuto e l’integrazione sociale alla creazione di posti di lavoro, coniugando progresso e sviluppo sostenibile”.

“Per promuoverli, secondo Grosseto al Centro, l’amministrazione comunale dovrebbe istituire una consulta per il sociale permanente, autonoma, trasparente e partecipativa, che stimoli la condivisione e il miglioramento delle relazioni. L’amministrazione comunale dovrebbe incoraggiare le attività di tale consulta per individuare insieme ad essa le priorità sociali e per consolidare una rete di portatori di interesse strategici che mettano al centro la soluzione del problema e non chi la individua. Così facendo andrebbero favoriti progetti monitorabili nei risultati e negli impatti sulla comunità, curando la comunicazione affinché l’esperienza maturata possa essere facilmente accessibile e replicabile – termina il comunicato -. Sarebbe questo un modo tangibile, per l’amministrazione comunale, di promuovere la partecipazione e praticare realmente l’ascolto, il dialogo e la condivisione per il progresso della comunità grossetana, a cominciare da chi è più in difficoltà”.

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