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Presidenza Coeso, la Cgil: “Sentenza chiara, Vivarelli Colonna sia responsabile”

di Redazione
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«Sulla vicenda della presidenza del Coeso-Società della Salute il Tar della Toscana ha emesso una sentenza chiarissima – spiega Andrea Ferretti, segretario della Camera del lavoro territoriale della Cgil –. Bisognerebbe prenderne atto ed evitare di proseguire in polemiche che danneggiano la Società della Salute, minandone l’operatività rispetto ai bisogni degli utenti e mettendo in difficoltà il personale.

Il sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna minaccia l’uscita del Comune capoluogo dal CoeSo-Società della Salute perché su di lui non c’è consenso in veste di presidente. Questa diatriba politica spicciola non riguarda la Cgil, quindi non ci pronunciamo. Ci interessa, invece, che per motivi sinceramente futili si rischi di inceppare la macchina della Società della Salute, soprattutto in un frangente delicatissimo sotto il profilo sociale, com’è quello in cui ci troviamo. Con i servizi chiamati a presidiare con continuità il crescente disagio economico e sociale.

Peraltro, proprio recentemente, CoeSo-Società della Salute ha assunto in organico una ventina di persone tra assistenti sociali e amministrativi, proprio per dare risposte migliori nella zona socio-sanitaria di riferimento.

A Vivarelli Colonna, inoltre, facciamo presente che il Comune di Grosseto ha negli ultimi anni affidato sempre più competenze al Coeso e che la quota versata dal capoluogo è nettamente inferiore rispetto al valore dei servizi erogati. Tanto che, secondo una valutazione per difetto, nel caso il Comune di Grosseto uscisse dalla Società della Salute dovrebbe accollarsi maggiori costi per un milione di euro. Per strutture, personale, costi dei servizi veri e propri. Come quelli per il Reddito di cittadinanza, l’emergenza abitativa, i contributi economici agli sfrattati, l’assistenza scolastica.

Il CoeSo-Società della Salute, infatti, drena maggiori risorse rispetto a quelle erogate direttamente dai singoli Comuni, sia perché ottiene economie di scala, sia perché accede a finanziamenti ad hoc pubblici e privati.

Attualmente la macchina della Società della Salute dà lavoro a un’ottantina di persone. È evidente che un’eventuale uscita del Comune capoluogo dal Consorzio, oltre che sul piano della qualità dei servizi, comporterebbe ricadute immediate anche su quello occupazionale.

Tutto ciò premesso, pertanto – chiosa Ferretti, la Cgil maremmana invita il sindaco Vivarelli Colonna a mantenere la calma e ad esercitare il senso di responsabilità. Evitando di trascinare l’Ente in una diatriba politica alla quale è estraneo»

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