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La Diocesi lancia l’anno dedicato a padre Giovanni Nicolucci da San Guglielmo

di Redazione
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Era il 14 agosto del 1621 quando padre Giovanni Nicolucci, conosciuto come Giovanni da San Guglielmo (o “da Batignano”), lasciava questa terra per ricongiungersi con Dio, dopo aver vissuto in eremitaggio in quella che una volta era la grandiosa abbazia di Malavalle, distante cinque chilometri da Castiglione della Pescaia.

Qui – siamo alla fine del 1597 – padre Giovanni scelse di stabilirsi per soddisfare il suo desiderio di vivere nascosto e sfuggire alle lodi mondane.

Il venerabile muore a Batignano e lì, nella chiesa di San Martino, è custodito il suo corpo.

Quest’anno ricorrono i 400 anni dalla morte e la Diocesi – che già nel 2016, nel Giubileo della Misericordia, aveva scelto la figura del venerabile Giovanni Nicolucci come apostolo della misericordia – intende celebrare l’anniversario, così da rimettere al centro della riflessione comunitaria questa figura di uomo di preghiera, apostolo della Maremma.

Come ricorda p. Gabriele Ferlisi, ex Generale degli Agostiniani scalzi, che molto ha studiato la figura del venerabile, P. Giovanni concepisce l’ideale eremitico non come disimpegno dalle responsabilità e fuga nell’ozio, ma come condizione più idonea ad esprimere il meglio della contemplazione e dell’azione pastorale. Per questo non si sottrae agli impegni della predicazione e percorre a piedi i sentieri della Maremma per andare lì dove è richiesto il suo servizio pastorale. Predica a Sassofortino, Gavorrano, Ravi, Montepescali, Batignano, Montieri, Giuncarico, Talamone e in altri paesi vicini; è invitato a predicare anche nelle città di Grosseto, Siena, Massa Marittima, Volterra, Montepulciano, Lucca, Genova, Firenze. A Roma, nella chiesa di Sant’Agostino, predica la Quaresima con la presenza e l’apprezzamento di molti uomini della Curia Romana, tra cui il santo cardinale Roberto Bellarmino. Inoltre, fa catechesi, direzione spirituale, scrive lettere e opuscoli ascetici, consola, esercita per quello che può la carità materiale, privandosi anche del tozzo di pane per sfamare un povero.

Al fine di progettare e coordinare iniziative di carattere spirituale e culturale in questo anno, il vescovo Rodolfo ha nominato un comitato, chiamando a presiederlo don Pier Mosetti, parroco di Roselle.

“Per il momento – spiega il sacerdote abbiamo in mente delle idee che abbiamo pensato nella prima riunione on line del mese di dicembre. L’idea di fondo è quella di avvicinare il Venerabile all’uomo contemporaneo, per farlo conoscere anche al di fuori delle mura delle nostre parrocchie“.

Tra i progetti su cui concentrare l’attenzione c’è la pubblicazione di un commento ai “15 gradi dell’umiltà“, il suo scritto di spiritualità più importante, curato dallo stesso padre Ferlisi.

Abbiamo pensato poi – continua don Pier di organizzare un cammino-pellegrinaggio nei luoghi toccati dalla missione del Venerabile o segnare dei percorsi che ognuno potrà ripercorrere. Nella nuova riunione, avanzeremo proposte più concrete“.

“Fin da adesso – è l’appello del Vescovo invito tutte le comunità parrocchiali, nei limiti delle condizioni date, di fare spazio anche a questo anniversario e alla figura del venerabile Giovanni, un uomo di fede che dobbiamo riscoprire, per rimettere al centro, proprio in questo tempo difficile, il nostro personale rapporto con Dio, senza il quale difficilmente troviamo strade nuove da percorrere. Invito tutti, allora, a mettersi idealmente in cammino, insieme e individualmente, per lasciare che questa figura ci parli e ci suggerisca il nostro modo di essere, oggi, apostoli della Maremma”.

Il comitato

Con una lettera dell’8 dicembre 2020, il Vescovo ha provveduto a nominare un comitato cui affidare il compito di curare e coordinare iniziative di tipo spirituale e culturale per “dare un maggiore impulso alla conoscenza, devozione e all’impegno nell’imitazione delle virtù” del venerabile Giovanni. Il Vescovo ha nominato: don Pier Mosetti, parroco di Roselle, che presiede il comitato; don Michele Lamberti, parroco di Batignano; don Marius Balint, parroco di Campagnatico-Arcille-Marrucheti; don Marco Gentile, direttore dell’ufficio liturgico diocesano; Claudia Migliorini e Stefano Nunziatini, della comunità di Batignano; Paolo Angelo Poli, cultore di storia ecclesiale locale; Silvia Fastelli, insegnante di storia e filosofia; Giovanna Leoni, insegnante di lettere; p. Carlo Moro, religioso agostiniano, referente della famiglia agostiniana. Al vicario generale don Paolo Gentili il Vescovo ha affidato il compito di tenere i rapporti tra Diocesi e comitato.

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