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Dalle Alpi alla Maremma: studentessa dona tesi di laurea su Grosseto alla Chelliana

di Redazione
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Nei giorni scorsi la biblioteca Chelliana è stata oggetto di una singolare donazione: una tesi di laurea magistrale sulla città di Grosseto.

L’opera è stata personalmente donata alla direttrice della biblioteca, la dottoressa Anna Bonelli, dalla sua giovane autrice. Il lavoro, un tomo di oltre 200 pagine, è l’opera finale di una studentessa del corso di laurea magistrale in Scienze storiche presso l’Università degli studi di Firenze e ha, chiaramente, la città di Grosseto come protagonista. La ragazza si chiama Silvia Gigliotti, nata ad Aosta, classe 1996, e a 23 anni è già in possesso di due lauree, una triennale in Lettere antiche e una magistrale in Scienze storiche, entrambe conseguite con il massimo dei voti a Firenze. Per la conclusione dei suoi studi ha pensato di dedicare la summa delle sue conoscenze a un ambito di analisi storica che in Italia è salito alla ribalta da meno di un decennio: la Public History. La “storia pubblica” è, in realtà, lo studio di come la storia possa essere comunicata, trasmessa e recepita dal grande pubblico e di come, di conseguenza, il passato possa aver plasmato l’identità culturale di un popolo o di una comunità.

Silvia Gigliotti è una medievista, cioè si occupa di studiare il medioevo, ma ha capito quanto ormai sia sempre più necessario concentrarsi su studi storici che non siano più solo esclusivi di professori e di accademici, ma che riflettano e si concentrino su cosa ne pensi il pubblico. La città di Grosseto è stata il naturale punto di partenza per questo ragionamento.

La Maremma, così ricca di storia, così meravigliosa nei suoi paesaggi, le ha generosamente offerto questa opportunità: analizzare la storia di un popolo che ha sofferto, che è stato spogliato e privato della propria identità, affossata nelle paludi malariche e nello sfruttamento economico da parte di terzi, ma che ha saputo risollevarsi, riscattarsi e ridarsi una nuova immagine. Proprio così, perché il centro storico di Grosseto è stato oggetto di numerosi interventi di ristrutturazione, proprio a partire dalla ricostruzione in stile medievale del palazzo Pretorio, ad opera del celebre architetto neogotico Lorenzo Porciatti.

La tesi di laurea donata alla biblioteca studia proprio questo: attraverso un’analisi compiuta e precisa del fenomeno dell’invenzione della tradizione e del folklore (si cita qui il secondo capitolo dell’opera dove è presente per ora l’unico elenco completo, classificato per tipologia, delle feste e delle rievocazioni neo-medievali emblematiche della Toscana), si ricostruisce completamente la storia della città di Grosseto, dal dominio etrusco all’epoca fascista. Il palazzo della Provincia, inaugurato nel 1903, diventa quindi il simbolo del valore di tutti quei monumenti che sembrano essere falsi storici, ma che in realtà non lo sono. Non lo sono perché sorgono per rappresentare una comunità, la quale ha scelto di rivedersi tutti i giorni in quel simbolo, ma perché l’intera cittadinanza ha voluto farlo proprio, ha desiderato fare in modo che il passato avesse un valore comunitario nel e per il presente e che i gloriosi secoli medievali della città di Grosseto non fossero mai dimenticati.

Silvia ha scelto di donare alla biblioteca Chelliana il lavoro soprattutto per il grande aiuto che, tanto la direttrice quanto il personale, le hanno offerto durante la fase di stesura della tesi, sfruttando il servizio prestiti a distanza attivo durante i mesi di maggio-giugno 2020. Senza la ricerca operata negli archivi da parte del personale della biblioteca, concludere sarebbe stato impossibile. Ad oggi Gigliotti frequenta un master in gestione e conservazione del patrimonio culturale mondiale presso palazzo Spinelli a Firenze e collabora con la redazione di articoli a tema medioevo e public history con la pagina Facebook “La storia degli storici” e il sito StorieParallele.it, il quale attiverà la propria sezione medievale a partire da gennaio 2021.

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