“Mentre Governo e Regione continuano a brancolare nel buio tra linee guida impossibili da eseguire ed una generale incertezza, Provincia e Comune continuano a lavorare incessantemente ormai da mesi, nonostante il trasporto sia di competenza della Regione“.
A dichiararlo è Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto e presidente della Provincia.
“Nonostante i numerosi incontri fortemente voluti e promossi dalla Provincia con i gestori del servizio, i dirigenti scolastici, Prefettura e Provveditorato, senza l’intervento della Regione stiamo vedendo realizzarsi ora lo scenario che da maggio stiamo cercando in tutti i modi di evitare – continua Vivarelli Colonna -. A partire da maggio, ancor prima che la gara di affidamento del trasporto pubblico locale si fosse conclusa, abbiamo cercato di contattare gli ipotetici vincitori gara per segnalare quelle che sarebbero state le problematiche relative al trasporto scolastico nel momento dell’apertura delle scuole, ricevendo vaghi accenni di risposta in cui sostanzialmente ci veniva richiesto di aspettare. Ritenendola una risposta inaccettabile abbiamo chiesto l’intervento della Regione. Su questa base, intanto, abbiamo predisposto prontamente un tavolo con il gestore attuale (Tiemme), Provincia e comuni. Dalle prime stime, prendendo coscienza dei problemi evidenziati durante l’incontro, è emersa una forte preoccupazione circa la difficoltà di garanzia del servizio. Per questo, la Provincia ha richiesto un ulteriore tavolo con dirigenti scolastici in cui il problema del trasporto scolastico è stato affrontato focalizzando l’attenzione sui problemi relativi alla sicurezza, al rispetto delle normative anti-covid nelle scuole ed alle responsabilità sugli eventuali contagi”.
“Un ulteriore tavolo, presieduto dal Prefetto, è stato costituito successivamente nsieme alla Provincia, ai Comuni di Grosseto, Follonica e Orbetello, in cui si è ulteriormente ribadita la forte preoccupazione per l’apertura delle scuole – sottolinea Vivarelli Colonna -. Mentre Provincia e Comune lavoravano senza sosta per il bene dei nostri studenti, riceviamo una lettera dell’assessore Ceccarelli in cui, facendo riferimento al Dpcm del 7 agosto ci veniva annunciato che la capienza degli autobus doveva obbligatoriamente essere ridotta al 50-60% del totale. La soluzione della Regione? Un nulla di fatto. Un vuoto rimandare ad ipotetiche forme di mobilità sostenibile ed alternativa, oppure ad una migliore organizzazione da parte delle famiglie. Si tratta di una risposta inammissibile da parte della Regione che dimostra una scarsa capacità di giudizio e di rispetto nei confronti delle famiglie. Arriviamo ad oggi: due settimane prima dell’inizio della scuola, Tiemme, tramite l’incontro con i sindaci della provincia, ha illustrato, con dati alla mano la concreta grave ed insostenibile situazione che si verrebbe a creare con il perdurare delle attuali normative, cercando di portare un contributo tecnico per arrivare congiuntamente ad una soluzione. Il problema è il solito: se resta in vigore l’ordinanza regionale n. 76, dove si impone la capienza al 60%, Tiemme non sarà tecnicamente in grado di organizzare il servizio di trasporto scolastico”.
“La Provincia, anche su invito dei Comuni presenti, provvederà immediatamente a chiedere al Prefetto di convocare un ulteriore tavolo con Comuni, Provincia, dirigenti scolastici, provveditore e azienda esercente al fine di trovare congiuntamente una ipotesi tecnicamente fattibile – termina Vivarelli Colonna -, che da un lato salvaguardi il diritto allo studio e dall’altro permetta il trasporto degli studenti in sicurezza sanitaria“.