L’idea della panchina rossa nasce nel 2014 per promuovere la campagna contro la violenza sulle donne, grazie all’artista Karim Cherif, writer torinese, che dipinge la prima panchina di rosso e con due grandi occhi, specchio dell’anima.
Due anni dopo, nel 2016, gli Stati generali delle donne lanciano il progetto “Panchina rossa”, in vista del 25 novembre, Giornata internazionale della violenza sulle donne, rivolto a Comuni, associazioni, scuole e imprese di tutta Italia. L’ambassador del progetto, Tina Magenta, nel descrivere la finalità afferma che la panchina rossa deve disturbare, è una protesta, una denuncia e allo stesso tempo una speranza, frutto di un percorso di sensibilizzazione e di informazione; rappresenta un luogo, un momento di confronto e di riflessione sulla violenza contro le donne e sui cambiamenti culturali necessari per sconfiggerla.
La sua presenza ha lo scopo di indurre i cittadini a fermarsi, a non dimenticare, a mantenere alta l’allerta. Serve a ricordare alle donne di tutte le età, a partire dalle più giovani, che non bisogna accettare nessun atto violento, a cominciare dall’uso di parole offensive o espressioni lesive della propria dignità, che spesso rappresentano il primo passo di una escalation. La panchina rossa è così il simbolo architettonico, un monito visibile e permanente contro la violenza sulle donne come il “posto occupato” e le “scarpette rosse”. Diversamente rispetto alle mostre temporanee o agli eventi, la panchina rossa resterà ogni giorno presente nelle comunità, nei parchi, nelle piazze di tanti Comuni italiani come monito per la difesa dei diritti delle donne e contro il femminicidio.
L’iniziativa è stata via via ripresa e realizzata da molti Comuni italiani e ora anche la città di Grosseto avrà la sua panchina rossa.
Lo scorso luglio, il Soroptimist International Club di Grosseto ha aderito al progetto della Asl Toscana sud est di Grosseto e, nell’ambito del “Premio Anna Maria Briganti”, ha indetto un concorso per la decorazione di una panchina rossa da installare nella nuova ala dell’ospedale Misericordia di Grosseto. La commissione, composta da Clara Mecacci, presidente del Soroptimist Club, Valentina Mancini, architetto e socia del Soroptimist, Guya Monti, della Promozione ed etica della salute della Asl Toscana Sud Est, e Mauro Papa, direttore di Clarisse Arte, ha valutato i progetti presentati in base a creatività e innovazione della proposta di decorazione, coerenza con il significato del tema “panchina rossa” e fattibilità della realizzazione.
Tra le proposte, la Commissione ha scelto il progetto dell’artista Nora Camarri, che si è aggiudicato la realizzazione del panchina rossa che oggi, durante la celebrazione del decennale del Codice Rosa, è stata svelata pubblicamente.