“Il decreto Gabrielli è uno strumento che, con l’intento di garantire l’incolumità dei cittadini, finisce troppo spesso per impedire la spontanea offerta di eventi di privati e associazioni“.
A dichiararlo è il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
“Questa è la mia opinione, nata dall’esperienza diretta nella gestione amministrativa degli ultimi mesi di applicazione del decreto. Questa è la battaglia che, da oggi, inizio per modificare una norma nata sull’onda emotiva dei fatti di Torino e che, sono convinto, finisce per provocare iniquità – spiega il sindaco -. I soggetti organizzatori devono così sopportare dei costi legati alla sicurezza per norme e circolari di carattere nazionale, non dipendenti quindi dalla volontà del Comune. Nel caso di pubblici spettacoli in cui si debba convocare la commissione di vigilanza i costi aumentano. Non si capisce quindi come possano imputare al Comune di Grosseto oneri e complicazioni burocratiche dal momento che tutte le amministrazioni devono osservare le stesse norme e condizioni. Come Comune abbiamo appena predisposto un modello, che sarà a breve online, con le voci che devono essere soddisfatte. Oltre a questo, abbiamo voluto organizzare incontri formativi con i soggetti interessati e i nostri uffici sono sempre disponibili”.
“Certo è che tutti quanti oggi siamo chiamati a gestire una serie di adempimenti e complicazioni che hanno costi e tempi e che, di fatto, alla fine finiscono per essere un efficace quanto drammatico deterrente per molti soggetti che desiderano offrire contenuti di intrattenimento alla comunità. Siamo tutti un po’ più poveri – termina Vivarelli Colonna -. Scriverò una lettera al Ministro dell’Interno per denunciare questa situazione e chiedere un cambiamento delle norme che, pur nella tutela della safety e della security, devono trovare un giusto equilibrio con la libera proposta di tutti”.