31.479,92 euro. È questa la cifra raccolta per la seconda edizione della Festa di Sole.
Un risultato straordinario per l’iniziativa voluta dalla famiglia di Maria Sole Marras in collaborazione con la Fondazione ospedale pediatrico Meyer per finanziare il progetto di neuro-oncologia pediatrica nato nel 2018.
Anche quest’anno la Festa di Sole è stata ospitata alla Cava di Roselle con una tre giorni tutta dedicata alla solidarietà. Sabato 29 giugno il primo appuntamento con “Bimbi in Cava”, per una grande festa che ha visto protagonisti tanti bambini. Domenica 30 giugno poi la seconda edizione di “Chef in Cava” con undici grandi interpreti della cucina e della gastronomia maremmana e toscana e ieri sera l’emozionante performance di Simone Cristicchi e del Coro dei minatori di Santa Fiora, che insieme sono saliti sul palcoscenico della Cava per uno spettacolo unico dedicato alla memoria di Maria Sole.
«La Festa di Sole – dicono Isabella e Leonardo Marras – è andata davvero molto bene. Siamo carichi di emozione e grati per la straordinaria partecipazione. Ancora grazie a tutti»
I fondi raccolti quest’anno, così come è accaduto nel 2018 quando vennero raccolti 14mila euro, andranno a finanziare il progetto di chemioterapia e protonterapia che vede tra i principali promotori l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. L’Unità di neuro-oncologia dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze infatti sta realizzando degli studi clinici e sperimentali mirati alla realizzazione di protocolli terapeutici innovativi per alcuni tipi di tumore infantile cerebrale particolarmente aggressivi e ad oggi non curabili con le terapie consolidate, come il glioblastoma multiforme e il glioma intrinseco diffuso del ponte.
Fiore all’occhiello delle attività di ricerca attualmente in corso è l’utilizzo di un approccio multimodale costituito da chemioterapia combinata ad una forma altamente innovativa di irradiamento, la protonterapia, per la cura dei gliomi di alto grado. Lo sviluppo di questo progetto sarà possibile grazie alla collaborazione tra l’Unità di neuro-oncologia del Meyer ed il Centro di protonterapia di Trento. Il Centro di Trento è tra le poche strutture europee in grado di effettuare l’irraggiamento con protoni su modelli sperimentali. Numerosi sono i passi che sono ancora da percorrere, ma la ricerca è l’unica strada praticabile per poter approdare a risultati tangibili che possano costituire strumenti concreti da poter mettere al servizio di piccoli pazienti affetti da malattie ad oggi incurabili.