Home GrossetoAttualità Grosseto “Urban safety profile”: ecco i primi dati delle interviste ai cittadini sulla sicurezza

“Urban safety profile”: ecco i primi dati delle interviste ai cittadini sulla sicurezza

di Redazione
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Il tema della sicurezza, reale e percepita, emerge in maniera particolarmente sentita nel cuore della città.

È questo il dato, frutto della prima elaborazione delle interviste ai cittadini nell’ambito di Urban safety profile, il progetto di ricerca sul tema della sicurezza urbana che ha come protagonista la città di Grosseto.

La ricerca, condotta dall’Università di Siena, attraverso il dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze, in stretta collaborazione con il Comune del capoluogo maremmano e la Fondazione Polo universitario grossetano e la Polizia municipale, ha come obiettivo quello di mettere a disposizione delle amministrazioni locali una modalità operativa per l’analisi della sicurezza urbana, la progettazione di interventi in tema di politiche di sicurezza e la valutazione delle loro ricadute.

E uno dei passaggi fondamentali è stato il coinvolgimento di un campione casuale di cittadini scelti sulla base di contesti urbani ben definiti.

L’indagine sulla percezione di sicurezza urbana è stata realizzata su un campione casuale di 726 residenti nel centro abitato di Grosseto, di cui il 55,7% donne, con un’età media di circa 55 anni.

Il campione è stato suddiviso, secondo il criterio della proporzionalità rispetto al numero di residenti, in cinque zone del capoluogo, corrispondenti approssimativamente con i rispettivi quartieri:

  • Zona 1 – Gorarella (127 interviste);
  • Zona 2 – Barbanella (159 interviste);
  • Zona 3 – nord-est e Cittadella (126 interviste);
  • Zona 4 – Pace, Europa e aree adiacenti al centro storico (272 interviste);
  • Zona 5 – Centro storico e anello stradale circostante (42 interviste).

I dati sono stati raccolti attraverso un’intervista a domicilio dei soggetti estratti e in questa fase del progetto un ruolo fondamentale lo hanno avuto i vigili volontari con l’associazione Vigili volontari onlus. Circa 10 persone, impegnate per sei mesi in un’attività svolta quotidianamente da aprile a fine anno con una breve pausa estiva.

La ricerca universitaria che vede Grosseto sotto la lente di studiosi e addetti ai lavori da un lato ci onora – dichiara il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, perché laddove c’è studio e ricerca c’è una possibilità di crescita e conoscenza a beneficio della comunità. Dall’altro ci potrà offrire validi strumenti per approfondire ancora di più un tema sentito da questa amministrazione e dai cittadini, che chiedono, legittimamente, politiche mirate a rendere Grosseto un luogo sempre più sicuro, di giorno e di notte. Questo progetto ci aiuterà a migliorare il nostro intervento e renderlo ancora più efficace, in linea con i protocolli condivisi con gli altri altri soggetti deputati a garantire la sicurezza del territorio e la salvaguardia dei cittadini. In questo contesto mi preme sottolineare il fondamentale ruolo dei vigili volontari che ringrazio per l’impegno dimostrato. Senza il loro contributo con le interviste questa ricerca non sarebbe stata possibile. Li ringrazio per questo e per la collaborazione ultradecennale al fianco della Polizia municipale di Grosseto in varie attività“.

Con ‘Urban safety profile’ abbiamo a disposizione uno strumento nuovo, ma soprattutto una grande opportunità per dare maggiore forza alle politiche sulla sicurezza urbana – spiega l’assessore alla sicurezza, Fausto Turbanti -. Anzitutto perché ci vede in prima linea ad affrontare il tema da una prospettiva diversa insieme all’università, in secondo luogo perché ci potrà offrire una mappa precisa in base alla quale potremmo calibrare meglio, anche in sinergia con le forze dell’ordine, una strategia mirata a garantire al territorio uno standard di vivibilità ancora più elevato. Mi unisco ai ringraziamenti all’Associazione vigili volontari onlus, che ricordo essere sempre a disposizione al momento del bisogno, anche per servizi di presidio della viabilità in occasione di eventi, in azioni di monitoraggio per l’antincendio o come presidio temporaneo sulle Mura medicee”.

La sinergia espressa in ambiti diversi e da diversi soggetti è un fiore all’occhiello di questa realtà territoriale – sottolinea il vicesindaco e assessore alla cultura, Luca Agresti -; in questo caso sul tema della sicurezza assume un ruolo strategico la cultura, la conoscenza e la ricerca attraverso l’Università di Siena e la Fondazione Polo universitario, che potranno dare un supporto diverso e arricchire così la strategia di questa amministrazione nel campo delle azioni da intraprendere a favore di una maggiore salvaguardia dei cittadini e a garanzia del rispetto delle regole. Per questo ringrazio l’università e il Polo universitario che mettono a disposizione competenze e metodi scientifici per approfondire e studiare ancora meglio questo delicato argomento”.

Urban safety profile

Il progetto si articola su tre livelli di intervento, a partire dall’analisi dello scenario territoriale, attraverso i dati delle statistiche ufficiali riguardanti tutti gli ambiti che a vario titolo incidono sulla tematica della sicurezza, ma anche attraverso la collocazione del territorio rispetto al contesto nazionale e una valutazione della sicurezza percepita nel contesto urbano.

La seconda tappa sarà la progettazione di interventi in tema di politiche della sicurezza e infine la valutazione delle ricadute delle politiche della sicurezza progettate.

L’impegno del Comune, secondo le indicazioni dell’università, sarà anche quello di mettere a disposizione del team responsabile del progetto, oltre alle informazioni raccolte dalle interviste, anche i dati statistici direttamente posseduti, necessari a descrivere lo scenario (denunce, segnalazioni, aspetti demografici, sociali, reti organizzate del territorio, ecc.).

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