“Davanti alle notizie di violenza su una donna, come quella subita dalla nostra concittadina il 7 gennaio, ci risuona dentro uno slogan delle nostre manifestazioni: ‘Per ogni donna violata e offesa siamo tutte parte lesa’”.
A dichiararlo, in un comunicato, è la Rete delle donne di Grosseto, che comprende il Centro Donna, il Centro antiviolenza Olympia De Gouges, Non una di meno, la Libreria delle Ragazze e Raccontincontri.
“Prima di tutto vogliamo accogliere in un abbraccio simbolico, ci piacerebbe poterlo fare direttamente, questa donna e il suo dolore, farle sentire la nostra vicinanza e la forza che le donne nel loro cammino storico hanno e stanno costruendo insieme. Finalmente, le donne si sono smarcate dal ruolo di soggetti da tutelare, vanno nel mondo per affermare il diritto ad essere per sé, non in funzione degli altri – continua la nota -. Ma conoscono anche i rischi che tutto ciò comporta. Ed episodi come questo ed altri ci fanno risentire sulla pelle quel destino di ‘preda’, persino di tenzoni amorose, di oggetto di puro possesso che il patriarcato ha preteso di imporci e da cui ci siamo liberate”.
“La violenza maschile sulle donne, nelle strade e tanto meno nelle case, non si argina con le sole forze dell’ordine. Ha dovuto ammetterlo anche il sindaco di Grosseto. Evidentemente è più facile prendere voti sbandierando il vessillo della sicurezza, che governare rispondendo alle promesse. E stendiamo un velo pietoso sulle proposte di ronde dei vari gruppi fascistoidi che nella violenza hanno la loro matrice originaria – termina il comunicato -. Ciò detto, non possiamo limitarci a redigere il bollettino periodico dei femminicidi e delle violenze sulle donne. Come associazioni di donne e centri antiviolenza da anni profondiamo il nostro impegno per contrastare la cultura del patriarcato e continueremo a farlo. Nessun altro soggetto, istituzionale o no, passerà dalle parole ai fatti?“.