Home GrossetoAttualità Grosseto Controllo di vicinato, Rubegni: “Dalla sinistra informazioni inesatte”

Controllo di vicinato, Rubegni: “Dalla sinistra informazioni inesatte”

di Redazione
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Sono recentemente apparse sulla stampa locale notizie inesatte relative alle reti di amicizia ‘Controllo di vicinato’ a Gavorrano, a firma di Giulio Querci, capogruppo consiliare di Gavorrano Progressista, e di Sinistra Italiana locale, forse della segreteria, ma l’articolo letto sui media online non è firmato”.

A dichiararlo è Sergio Rubegni, presidente dell’associazione Sinergie di Castiglione della Pescaia.

“E’ necessario quindi precisare quanto riportato negli articoli, che non è corretto, anzi, è frutto della conoscenza di persone che sicuramente non hanno idea della realtà dei fatti e di cosa si tratti effettivamente – spiega Rubegni -. Benvenuti nella grande famiglia Italiana del Controllo di vicinato, la rete nazionale della sicurezza partecipata, nata per contribuire insieme alla sicurezza delle nostre comunità“.

“I primi gruppi di Controllo di vicinato in Italia sono sorti nel 2009 ed il loro numero è in costante aumento in Italia. I gruppi di Controllo di vicinato sono costituiti da residenti e commercianti che lavorano, assieme alle amministrazioni comunali e alle Forze dell’ordine, per promuovere la sicurezza delle proprie comunità, adottando pratiche di prevenzione passiva e segnalando le criticità alle Forze dell’ordine – sottolinea Rubegni -. Per aderire o creare un gruppo nella zona di residenza è sufficiente non aver mai conseguito condanne e non avere in corso procedimenti penali, riempire il modello da scaricare sul sito dell’Associazione nazionale Controllo di vicinato (www.ancdv.it/web), cliccare sulla propria città, sulla mappa e prendere contatto con i promotori. Una volta riempito e firmato l’apposito modello, il coordinatore invia copia alla presidenza nazionale poi si reca presso il locale Comando della Polizia Municipale e presso quello dei Carabinieri, consegna copia del regolare documento e da quell’istante il gruppo può essere operativo sul territorio di competenza dei residenti che compongono il nucleo, senza la necessità di nessun protocollo. Dopodiché il gruppo apre i rapporti politico-istituzionali con l’amministrazione locale per intraprendere azioni sinergiche tese a promuovere e far nascere nuovi nuclei sul territorio ed a potenziarne quindi le attività”.

“Da quel momento, dunque, da parte del primo cittadino viene interessata la Prefettura, massima autorità provinciale che sovraintende e sigla con il sindaco e con i Controlli di vicinato protocolli ‘d’intesa’, tesi a favorire e coordinare appunto, le attività dei cittadini volontari – termina Rubegni -. Lo scopo principale per il cittadino è quello di autotutelare e controllare le aree di residenza dai reati predatori, ma c’è anche un altro elemento, Siamo riusciti a stringere rapporti fra vicini di casa che prima erano chiusi in sé stessi, oggi che la gente vive sullo stesso pianerottolo e a mala pena si saluta”.

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