«Povertà e miseria non sono state purtroppo abolite. Casa Pound e Deceris possono anche prendere iniziative come le collette alimentari sulla base della cittadinanza dei beneficiari, ritenendo che fame e disperazione abbiano un passaporto.
Per la Cgil il tema invece è serio e l’approccio è diametralmente opposto. Per questo non abbiamo proprio intenzione di accettare che le organizzazioni neofasciste in questione vengano a esibirsi in queste strumentali manifestazioni politiche natalizie, all’interno del centro commerciale di via Repubblica Dominicana, del quale la Cgil è comproprietaria per la propria quota parte – si legge in una nota della Cgil grossetana – .
Abbiamo appreso dalla confortante presa di posizione del direttore di Todis, che tutto questo è avvenuto giovedì scorso di fronte al loro supermercato. A quel punto mi sono informato dall’amministratore dei nostri spazi condominiali se fosse stata fatta qualche richiesta di utilizzo nei giorni scorsi da parte dei due gruppi neofascisti, ma mi è stato confermato che non ne ha ricevute.
D’ora in poi, quindi – conclude Renzetti – vigileremo che non succedano più cose di questo genere, alle quali siamo nettamente contrari. Porte aperte e massima collaborazione, invece, con tutte le vere organizzazioni del volontariato, laiche o cattoliche che siano, che sono impegnate sul fronte del contrasto alla povertà e al disagio senza chiedere i documenti a nessuno».
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