Lunedì 3 dicembre ricorrerà il quindicesimo anniversario della morte di Pino Arpioni, educatore e stretto collaboratore di Giorgio La Pira e che a buon diritto può essere considerato l’inventore dei campi scuola.
Le spoglie di Arpioni riposano nel piccolo cimitero di Nomadelfia, dove Pino visse l’ultimo tratto della sua vita. Ed è proprio a Nomadelfia che lunedì, alle 11, il vescovo Rodolfo celebrerà una messa di suffragio. L’iniziativa è stata proposta da un gruppo di adulti grossetani, che in età giovanile hanno frequentato i campi scuola che Arpioni organizzava, con l’opera per la gioventù Giorgio La Pira, da lui fondata, al villaggio “La Vela” di Castiglione della Pescaia, che ancora oggi continua ad ospitare tanti giovani nel periodo estivo.
Originario di Empoli, dove nacque il 19 marzo 1924, Arpioni fu dirigente della Giac (Gioventù italiana di Azione cattolica) e, successivamente, consigliere comunale a Firenze, ricoprendo più volte la carica di assessore nelle giunte presiedute da Giorgio La Pira, di cui fu uno dei più stretti collaboratori. Subito dopo la guerra inizia ad organizzare i primi campi-scuola per i giovani della Giac. Nel 1954 riesce a dar vita al primo villaggio permanente, “Il Cimone”, a Pian degli Ontani, mentre l’anno seguente nasce il villaggio “La Vela” a Castiglione della Pescaia. Si conta che in sessant’anni di attività, oltre 30mila ragazzi abbiano preso parte ai campi scuola attraverso l’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira”.