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Il Primo Maggio a Grosseto il Giubileo del mondo del lavoro

di Redazione
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In occasione del 1 maggio, festa di san Giuseppe lavoratore, la Diocesi di Grosseto propone, attraverso l’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, il Giubileo del mondo del lavoro.
Alle 10.45 lavoratori pubblici e privati, dipendenti e autonomi, imprenditori, volontari si ritroveranno dinanzi alla Porta Santa per attraversala, mentre alle 11 il vescovo Rodolfo presiederà la Messa.

Il primo maggio – dice Gabriele Baccetti, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavorola Chiesa celebra la festa di san Giuseppe lavoratore, modello di santificazione del lavoro per tutti. Quest’anno giubilare ci offre l’opportunità di arricchire la festa con il rito penitenziale e rigenerante del Giubileo del mondo del lavoro. Ci ritroveremo alla Porta Santa della Cattedrale per chiedere perdono di tutte le nostre mancanze nei confronti di Dio, del prossimo e di noi stessi nell’ambito lavorativo e per chiedere al Signore quella stessa misericordia che ci impegneremo ad offrire ai nostri fratelli. Chiederemo anche noi, quindi, assieme alla Chiesa universale e a Papa Francesco, di essere misericordiosi come il Padre. L’uomo – prosegue Baccetti – ha bisogno di misericordia anche nel vasto contesto della realtà che è il lavoro umano. Le stesse categorie della giustizia e della carità appaiono insufficienti a realizzare il comandamento nuovo ‘Amatevi gli uni gli altri’. Solo la misericordia realizza la vera giustizia e la vera carità”.
Il Giubileo del mondo del lavoro si inquadra nell’impegno che l’ufficio diocesano porta avanti per fungere, da un lato, da “sentinella” sul territorio e dall’altro per contribuire a rigenerare nella speranza le fatiche che il mondo del lavoro sta vivendo.
Ormai da quasi due anni, ad esempio, è partito anche in Diocesi il Progetto Policoro, esperienza di cui si sono celebrati da poco i venti ani, con cui la Chiesa italiana sta educando generazioni di giovani ad essere protagonisti del loro futuro. Non è un’agenzia di collocamento, ma un percorso di affiancamento di giovani (o adulti) con buone idee imprenditoriali da sviluppare, per aiutarli a dar gambe a questi progetti individuando i percorsi migliori.
In Diocesi il percorso è portato avanti dal giovane Alessandro Corina come animatore di comunità e da Aldo Turacchi come tutor.

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