“Premesso che come agricoltori non ci schieriamo con nessuno, dal momento che qualsiasi cosa si mangi questa proviene dall’agricoltura; siamo comunque contrari ad ogni estremismo, così, se rispettiamo le legittime scelte di vita di vegetariani e vegani, siamo meno disposti ad accettare passivamente la criminalizzazione di chi come i carnivori fa scelte diverse“.
È il commento del vicepresidente della Cia Toscana e presidente provinciale di Grosseto, Enrico Rabazzi, ad un’analisi dei consumi della Cia nazionale secondo la quale un italiano su tre per il cenone di San Silvestro consumerà carne.
“Anzi, secondo la nostra analisi – prosegue Rabazzi –, ci saranno vegetariani che faranno uno strappo alla regola proprio nella due giorni cenone di San Silvestro – pranzo di Capodanno per poi tornare alle proprie abitudini“.
A farla da padrone, secondo l’analisi della Cia, sarà la carne di maiale, un classico del periodo di Natale, con al primo posto il cotechino, seguito dallo zampone e dalle salsicce, preferite queste dalle fasce più giovani; segue la carne bovina, soprattutto per il brodo del primo giorno dell’anno, e poi le carni avicole.