Home GrossetoAttualità Grosseto San Silvestro, per il cenone un italiano su tre mangerà carne. Cia: “Rivincita contro gli allarmismi”

San Silvestro, per il cenone un italiano su tre mangerà carne. Cia: “Rivincita contro gli allarmismi”

di Redazione
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Premesso che come agricoltori non ci schieriamo con nessuno, dal momento che qualsiasi cosa si mangi questa proviene dall’agricoltura; siamo comunque contrari ad ogni estremismo, così, se rispettiamo le legittime scelte di vita di vegetariani e vegani, siamo meno disposti ad accettare passivamente la criminalizzazione di chi come i carnivori fa scelte diverse“.

È il commento del vicepresidente della Cia Toscana e presidente provinciale di Grosseto, Enrico Rabazzi, ad un’analisi dei consumi della Cia nazionale secondo la quale un italiano su tre per il cenone di San Silvestro consumerà carne.

Anzi, secondo la nostra analisi – prosegue Rabazzi, ci saranno vegetariani che faranno uno strappo alla regola proprio nella due giorni cenone di San Silvestro – pranzo di Capodanno per poi tornare alle proprie abitudini“.

A farla da padrone, secondo l’analisi della Cia, sarà la carne di maiale, un classico del periodo di Natale, con al primo posto il cotechino, seguito dallo zampone e dalle salsicce, preferite queste dalle fasce più giovani; segue la carne bovina, soprattutto per il brodo del primo giorno dell’anno, e poi le carni avicole.

Secondo l’analisi della Cia la spesa nell’acquisto di carne ammonterà a circa 160 milioni di euro, vale a dire il 70% del valore totale della busta della spesa alimentare.

Questa è anche una risposta – conclude Rabazziagli allarmismi lanciati qualche settimana fa anche dall’Oms sul consumo di proteine animali. L’invito che facciamo come agricoltori è a non criminalizzare nessuno, a mangiare in modo equilibrato evitando gli eccessi di tutti i tipi e soprattutto a prestare attenzione alla qualità perché ciò che fa veramente male alla salute non sono la carne, il pesce, la frutta o la verdura, ma sono la carne, il pesce, la frutta o la verdura di pessima qualità“.

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