Home GrossetoAttualità Grosseto Imbrattata la facciata del Duomo di Grosseto: cooperativa la ripulisce gratuitamente

Imbrattata la facciata del Duomo di Grosseto: cooperativa la ripulisce gratuitamente

di Redazione
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Sarà effettuato gratuitamente dalla cooperativa “Oltre il Muro” di Mauro Tarsi l’intervento di ripulitura e ripristino della facciata meridionale della Cattedrale, nella quale alcune settimane fa era comparsa una scritta vandalica a spray, che ha deturpato uno dei principali monumenti della città. L’ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici ha provveduto ad attivare la procedura necessaria per poter intervenire su un bene architettonico di grande pregio e finalmente è possibile eliminare la scritta.
“Non possiamo che dire grazie alla cooperative Oltre il Muro per questo gesto di liberalità che ha voluto offrire alla Diocesi e alla città, rendendosi disponibile ad intervenire gratuitamente sulla facciata – commenta don Franco Cencioni, direttore dell’ufficio beni culturali ecclesiastici – . L’auspicio è che si sia trattato di un episodio isolato e che tutti ci rendiamo sempre più conto del valore che i luoghi-simbolo della nostra Città, tra cui la Cattedrale occupa un posto centrale, rivestono per ciascuno di noi, indipendentemente dal credo religioso o dai convincimenti personali. Si tratta, infatti, di monumenti che ‘parlano’ la lingua della nostra storia, ci dicono chi siamo, quale è stato il percorso della città e verso quale futuro intendiamo andare”.
Il lato meridionale della facciata del Duomo è, fra l’altro, molto affascinante. In parte è ancora dotato della decorazione plastica del XIV secolo con due bellissimi finestroni gotici e le vetrate istoriate di Benvenuto di Giovanni. Fin da secolo scorso, quando fu demolito il Palazzo dei priori che riduceva ancor di più lo spazio antistante la scalinata principale, la facciata meridionale ha offerto una visuale privilegiata della Cattedrale stessa. Come documenta Olivia Bruschettini ne “La Cattedrale di San Lorenzo”, dall’ampio portale laterale “forse entravano le autorità ecclesiastiche e laiche nelle cerimonie liturgiche, chinando il capo sotto l’architrave trecentesco che raffigura il Cristo benedicente tra i quattro evangelisti. E sopra l’architrave una lunetta propone Santa Maria Madre di Dio con il Bambino sulle ginocchia”.
Il portale fu realizzato nella seconda metà dell’800, assieme a quello centrale, dal cesellatore senese Antonio Rossi, su incarico del Capitolo della Cattedrale. In esso è riprodotta la figura di san Sebastiano di Narbonne e quella di san Crescenzio.
L’anno giubilare della Misericordia, che in Diocesi si aprirà ufficialmente il prossimo 13 dicembre, porterà, inoltre, in dono a tutta la comunità cristiana nuovi confessionali in Cattedrale.
“Il Capitolo – spiega ancora don Franco Cencioni, che ne è il proposto – in accordo con il Vescovo ed in previsione del Giubileo, desiderando offrire ai fedeli migliori condizioni ambientali per accostarsi al sacramento della Riconciliazione, ha ipotizzato di rendere i confessionali, collocati nelle cappelle poste sulle due navate laterali del Duomo, più praticabili e più riservati”.
Senza naturalmente toccare l’opera architettonica del marmoraro lucchese Domenico Jardella, è stato tolto l’allestimento ligneo interno e ne è stato progettato uno nuovo dall’architetto Barbara Fiorini, più corrispondente alle esigenze attuali. Il progetto è stato presentato alla Soprintendenza e nei giorni scorsi è stato portato anche all’interno della commissione diocesana per l’arte sacra.
“Crediamo – conclude don Franco – di offrire in questo modo un servizio adeguato ai fedeli, che oggi desiderano per la Confessione la possibilità di un rapporto meno mediato con il sacerdote. Si tratta naturalmente di un investimento importante e significativo anche sul piano economico, per questo – come accaduto per la ripulitura della facciata – faccio appello alla generosità di tutti coloro che vorranno e potranno collaborare per contribuire a sostenere l’intervento. Anche in questo modo si sostiene il processo di valorizzare la Cattedrale come principale luogo di culto e di fede della nostra Chiesa diocesana”.

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