La LAV Grosseto invita le famiglie maremmane a festeggiare la Pasqua senza proporre in tavola la crudeltà che un menu a base di carne porta con sé. Sono circa 400 mila, infatti, gli agnelli e i capretti che vengono uccisi ogni anno in Italia, in contrasto con la resurrezione che questa festa rappresenta.
Negli ultimi cinque anni, però, si è registrato un crollo dei consumi della carne proveniente da questi animali: se nel corso del 2010 gli agnelli e i capretti macellati nel nostro Paese erano stati 4.834.473, nel 2014 ne sono stati macellati 2.129.064 (Fonte: Istat).
“Per noi anche un solo animale ucciso è troppo e continueremo la nostra opera di sensibilizzazione affinché si raggiunga la quota zero – dichiara la LAV –. L’aumentata consapevolezza di cosa c’è dietro un alimento è figlia dell’attenzione sempre più ampia alle variabili ambientali, etiche e salutistiche che caratterizzano un cibo. Nel caso dei piccoli ovicaprini è evidente una componente in più: l’empatia, che ha condotto negli ultimi cinque anni ad un più che dimezzamento del consumo di agnelli e capretti”.
Nonostante ciò lo scorso anno nel mese di aprile (in cui cadeva la Pasqua) sono stati macellati 371.932 agnelli e capretti (Fonte: Istat). L’alternativa a questo sacrificio è facile, e molto più coerente con il festeggiamento della rinascita pasquale di quanto lo sia un piatto di carne di agnello o capretto: è la scelta di una Pasqua cruelty-free, che potrebbe sancire l’inizio di un nuovo stile di vita, più generoso e attento ma ugualmente vivace e creativo.
La LAV tramite il sito www.cambiamenu.it propone piatti per ogni occasione, completamente vegetali nel rispetto degli animali e dell’ambiente.