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“Il nostro mondo dimentica a volte il valore speciale del tempo speso accanto al letto del malato, perché si è assillati dalla fretta, dalla frenesia del fare, del produrre, e si dimentica la dimensione della gratuità, del prendersi cura, del farsi carico dell’altro. In fondo, dietro questo atteggiamento c’è spesso una fede tiepida, che ha dimenticato quella parola del Signore che dice: «L’avete fatto a me» (Mt 25,40)”. Questo il richiamo di Papa Francesco contenuto nel messaggio per la 23^ Giornata mondiale del malato, che si celebra mercoledì 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes.
La Chiesa di Grosseto è da sempre particolarmente legata al valore e al senso di questa Giornata, punto di approdo di un intero anno di servizio, nelle più svariate forme, ai malati, ai sofferenti, alle persone diversamente abili, a chi vive sul proprio corpo o nel proprio spirito i segni evidenti della malattia che spegne le forze, soffoca la speranza, fiacca ogni proposito e ogni progetto di futuro.
“La Chiesa – dice il Vescovo Rodolfo – è dentro a queste piaghe dolorose e vuole esserci con l’atteggiamento che ci suggerisce Papa Francesco nel suo messaggio: quello della sapienza del cuore, una sapienza che permette di vedere oltre il visibile, oltre ciò che è tangibile; una sapienza che riconosce il valore sacro della vita, sempre, comunque. Francesco ce lo ricorda con parole molto forti: <Quale grande menzogna si nasconde – scrive – dietro certe espressioni che insistono tanto sulla ‘qualità della vita’, per indurre a credere che le vite gravemente affette da malattia non sarebbero degne di essere vissute!>. Per questo voglio dire grazie per tutti coloro che spendono il loro tempo donandolo a chi è ammalato o sofferente: un tempo che impegna, che coinvolge, che significa accudimento, cura anche nelle più elementari esigenze (lavarsi, vestirsi, mangiare) che la malattia tante volte trasforma, per molti fratelli, in traguardi impossibili da raggiungere autonomamente. La Chiesa di Grosseto dice grazie, pertanto, ai cappellani dell’ospedale Misericordia e ai laici che svolgono servizio di cappellania, al cappellano delle case per anziani, ai volontari dell’Avo, che dedicano il loro tempo per regalare sollievo ai ricoverati e agli anziani, al Centro volontari della sofferenza, ai medici cattolici, all’Unitalsi, ai volontari vincenziani, a quanti nelle parrocchie si preoccupano di far visita agli anziani soli o agli ammalati portando loro il conforto dell’Eucaristia. Sento, inoltre, il dovere di dire grazie ai medici e agli infermieri, a realtà di volontariato civile come l’Abio che da anni si preoccupa di rendere meno triste il ricovero dei bambini in ospedale e ai tanti fratelli che, arrivando in Italia da vari Paesi, si prendono cura, come badanti, dei nostri anziani e delle persone con disabilità. Sono tutte forme di servizio alla vita”.
L’intervento del sindaco Bonifazi
“Per la Giornata mondiale del malato la città di Grosseto si stringe intorno a quanti soffrono e a quanti si adoperano per alleviare la sofferenza con le cure e con l’assistenza ai pazienti. La ricorrenza di domani – dichiara il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi – vuole essere un momento di riflessione e raccoglimento, con l’impegno a esserci sempre, per tutto il resto dell’anno, con l’attività che siamo stati chiamati a svolgere per il bene della comunità e del territorio”.
“In questi mesi la sanità locale è al centro di importanti cambiamenti. Razionalizzare i servizi, impiegare al meglio le risorse disponibili per offrire prestazioni sempre più in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini; il tutto tenendo conto delle mutate condizioni sociali e della necessità di stare al passo con i continui progressi scientifici. Questi alcuni dei capisaldi della riforma in atto a livello regionale – continua Bonifazi -.
E in una fase tanto delicata per il futuro della sanità è ancora più forte la nostra vicinanza a quanti stanno vivendo l’esperienza della malattia, a quanti lavorano giorno e notte per offrire con le proprie competenze un percorso di guarigione e a chi, spinto da puro spirito di solidarietà, presta opera di volontariato negli ospedali, nelle case di riposo, nelle strutture deputate a dare cure, conforto e speranza”.
“Ai malati, al personale sanitario e ausiliario, ai tanti volontari che si dedicano a questa causa voglio dire grazie – conclude il sindaco di Grosseto -. E rinnovare il mio impegno a non abbassare mai il livello di interesse su questo mondo. La sofferenza ha una via di uscita nella medicina e nella speranza; e la speranza ha ragione d’essere nelle persone capaci e preparate, motivate e stimolate a fare sempre di più e sempre meglio”.
Il programma della Giornata del malato 2015
Mercoledì 11 febbraio il Vescovo Rodolfo alle 10 si recherà all’ospedale Misericordia di Grosseto per la visita alle autorità e agli ammalati e sarà accolto, alla portineria dell’ingresso principale del nosocomio, dalla dott.ssa Franca Martelli, direttore sanitario dell’ospedale di Grosseto. In particolare, mons. Cetoloni visiterà i seguenti reparti: Pronto soccorso generale e pediatrico; quindi si sposterà al terzo piano al setting “O” (area medica) e setting “H” (area chirurgica).
Gli studenti del corso di laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Siena offriranno un omaggio ai pazienti, per i quali alle 12.30 è previsto anche un menù speciale.
Alle 16.30 il Vescovo sarà di nuovo nel nosocomio cittadino per presiedere la Messa del Malato, nella cappella interna. Animerà la liturgia il coro della scuola dell’infanzia del Cottolengo.