Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente il messaggio di auguri del vescovo Rodolfo ai grossetani:
“Buon Natale!
Che sia un augurio non scontato, d’obbligo, vuoto; che sia un augurio che ci comprometta nel nostro impegno di coerenza. Quello che auguriamo con le labbra sia radicato e saldo nel nostro cuore.
Buon Natale di Gesù, l’unico Natale possibile, l’unico Natale da attendere.
Natale, infatti, è un Bambino che chiede posto nella nostra vita.
Natale è il Dio atteso, che pianta la sua tenda tra le nostre case, lì dove noi siamo, nelle situazioni che ognuno sta vivendo, così come sono; viene nella prosa del nostro quotidiano.
Se distogliamo lo sguardo dalla Grotta di Betlemme, dove troviamo Cristo Bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia, resta solo il contorno del Natale, che a volte non sopportiamo neppure più, perché il nostro stato d’animo e la nostra condizione di vita sono lontanissimi dallo sfavillio delle luci esteriori.
Per questo vi auguro di cuore Buon Natale in Gesù! Abbiamo bisogno di riscoprire il Signore che viene, Lui che si immerge nella nostra realtà concreta di uomini e di donne fragili, pieni di dubbi e di domande; Lui che sa farsi vicinissimo per mostrarci un’umanità possibile, ma anche per aiutarci a gettare lo sguardo oltre l’orizzonte di questa terra e dirci che siamo fatti a immagine di Dio, siamo per Dio, siamo di Dio. Preziosi ai suoi occhi, valiamo più di ogni tesoro!
Buon Natale nella gioia di Gesù. Buon Natale per ritrovare con Lui la strada verso la pienezza della nostra identità di persone salvate.
In questo momento come vescovo vedo attorno a me tanti volti smarriti, tante persone indifese, fragili, impaurite della vita: a voi prima di tutto annuncio il Natale e vi dico che Dio non si stanca di volerci bene, di custodirci, di stare con noi. Tutta la predicazione di Gesù è rivolta ai poveri, agli sfiduciati, agli affaticati della vita: <Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò ristoro>.
Lui ci ristora, ci rincuora, ci salva. Lui ci tiene nel palmo della sua mano.
Questo è Natale: sapere che Gesù viene non perché tutto va bene, ma perché ci ama così come siamo, là dove siamo, nella situazione che viviamo. Accogliamolo, facciamogli posto, proviamo a cercarlo di nuovo, ad invitarlo ad un momento vero della nostra vita.
Il Signore vi dia Pace!”.