Una nuova iniziativa a Grosseto per festeggiare i 100 anni di Rama: questa mattina si è svolta la cerimonia di inaugurazione della “Palina” del centenario, una scultura di 2 metri e 60, in acciaio corten, che è stata installata nella corte interna del palazzo ex Rama, una delle sedi storiche e dei luoghi simbolo dell’azienda di trasporto pubblico locale.
La “Palina” è stata realizzata dallo scultore Lucio Pari su un progetto di Giulio Ferrara, studente del Liceo artistico del Polo Bianciardi di Grosseto.
I ragazzi di IV e V B della sezione scultura, con la preziosa collaborazione delle insegnanti Annarita Frate, Antonella De Felice, e Irene Lescai, in questi mesi hanno lavorato assiduamente e con impegno alla progettazione delle paline destinate a Grosseto, Follonica, Orbetello, Pitigliano, Roccalbegna e Arcidosso. I sindaci, insieme ad una giuria tecnica e ai rappresentanti di Rama e Tiemme hanno selezionato i progetti destinati a diventare nel tempo dei veri e propri monumenti, a testimonianza del forte legame tra il territorio e l’azienda di trasporto pubblico locale.
All’inaugurazione della palina di Grosseto erano presenti le autorità locali, gli studenti del Liceo artistico, le insegnanti; lo scultore Lucio Pari, Massimo Ciani del comitato del centenario, Marco Simiani presidente della Rama, l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Grosseto Emanuel Cerciello, l’assessore ai Trasporti della Provincia, Fernando Pianigiani. E poi ancora Fabio Becherini, della Banca della Maremma e Pietro Poli di Banca Etruria, che insieme a Tiemme rappresentano i principali sponsor del centenario.
«“Rama 100. La vita in viaggio” è partita ufficialmente il 13 novembre con l’evento di apertura del Centenario al Teatro degli Industri – ha ricordato Marco Simiani, presidente della Rama –. La tappa di oggi ha per me un significato particolare e non nascondo l’emozione: gran parte della storia dell’azienda è stata scritta proprio qui, dove si trovava la sede storica. In questa piazza non solo sono stati parcheggiati gli autobus, ma si sono incrociati i volti di tanti lavoratori che hanno dato molto all’azienda e alla comunità. Ci è sembrato doveroso lasciare un segno tangibile e riconoscibile nel tempo di questa presenza e di questo legame tra la Rama e il territorio. Ringrazio gli studenti, le insegnanti e lo scultore Lucio Pari, che hanno accettato questa sfida e con entusiasmo hanno messo le loro competenze e la loro creatività a disposizione del centenario elaborando progetti di grande qualità».
«La Rama – dichiara Fernando Pianigiani, assessore provinciale alla Viabilità e ai Trasporti – ha svolto un enorme valore sociale in una provincia come la nostra caratterizzata da grandi distanze. La palina mi fa tornare indietro nel tempo, quando 40 anni fa abitavo a Roccatederighi e andavo alla fermata dell’autobus per raggiungere Grosseto. La palina era un punto di riferimento per tutto il paese. In questi anni Rama ha dato molto al territorio, e gli Enti locali, Provincia e Comuni, hanno contribuito alla crescita del trasporto pubblico locale. Adesso guardiamo avanti, con la speranza che anche in futuro il trasporto pubblico continui ad avere un ruolo sociale».
«Nel celebrare i 100 anni della Rama – ha dichiarato Emanuel Cerciello, assessore allo Sviluppo Economico di Grosseto – non si poteva che unire la storia con gli studenti, perché il trasporto autobus a servizio dei cittadini ha indubbiamente rappresentato sia un’opportunità di sviluppo che una garanzia del diritto alla mobilità di tante generazioni di maremmani e, di certo, anche oggi con Tiemme, tale realtà non ha perso il proprio ruolo centrale nel territorio che guarda anche al resto della Toscana».
La Palina del centenario è la rielaborazione in chiave artistica delle vecchie paline che indicavano la fermata della Rama. La forma presenta due sagome di ipotetici passeggeri: un adulto e una bambina; questi simboleggiano il passato ed il futuro della società di trasporti. La bambina tiene in mano alcuni palloncini che rimandano all’idea di movimento, il viaggio. Le figure dialogano con altre sagome che riassumono le caratteristiche architettoniche più significative dell’ambiente urbano grossetano creando un gioco di pieni e di vuoti.