Oltre 200 persone di ogni età hanno sfidato l’incertezza del meteo e hanno partecipato, ieri, al dodicesimo pellegrinaggio mariano diocesano Marrucheti-Campagnatico, il primo per il vescovo Rodolfo, che ha percorso insieme ai fedeli i 12 km a piedi e portato la croce che apriva il pellegrinaggio, nell’ultimo tratto di 2 km.
La pioggia ha guastato solo la prima parte del percorso, scandito da momenti di silenzio, dalla preghiera comunitaria, dai canti, dal Rosario e da alcune testimonianze sulle diverse forme di vocazione: una coppia di sposi, un uomo che svolge attività di volontariato, una religiosa, il seminarista Samuele Montefalchesi (nella foto a sinistra), che durante la solenne concelebrazione eucaristica nel santuario mariano di Campagnatico ha effettuato la sua ammissione agli ordini, primo passo che ha reso “pubblico” il cammino vocazionale che sta compiendo da due anni.
Il tragitto a piedi è stato percorso in tre ore: i pellegrini sono partiti dalla chiesa di Marrucheti intorno alle 17 e hanno fatto ingresso a Campagnatico pochi minuti prima delle 20, accolti e rifocillati dalla Pro Loco e dalla Misericordia, che hanno allestito una cena veloce (panini e un piatto caldo) molto apprezzata. Quindi i pellegrini, insieme al vescovo e ai sacerdoti giunti dalla quasi totalità delle parrocchie, hanno compiuto la processione dalla chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista sino al santuario mariano diocesano dove, poco dopo le 21, è iniziata la solenne concelebrazione eucaristica, a cui hanno preso parte, oltre ai fedeli che hanno compiuto il percorso a piedi, moltissimi altri giunti dalle varie comunità parrocchiali.
La Messa è stata caratterizzata, come detto, dal rito della ammissione agli ordini di Samuele Montefalchesi e dall’atto di affidamento della Diocesi e del territorio grossetano alla Madonna delle Grazie.
ll pellegrinaggio ha avuto anche quest’anno il patrocinio del Comune di Campagnatico, che ha collaborato anche per la parte logistica mettendo a disposizione un servizio di bus navetta, mentre il sindaco ha preso parte ad un tratto del percorso a piedi e alla Messa.
“La Chiesa, ognuno di noi, anche nelle difficoltà di questo tempo è chiamato ad essere nella sua vita la bellezza che non si spegne”, ha dichiarato il vescovo Rodolfo, che ha voluto ricordare i suoi predecessori: il vescovo Babini, che nel 2001 elevò la chiesa di Santa Maria a Campagnatico a santuario mariano diocesano, e il vescovo Agostinelli, che nel 2003 lanciò l’idea dell’annuale pellegrinaggio diocesano l’ultimo sabato di maggio.
Monsignor Cetoloni ha parlato del pellegrinaggio come di un “itinerario bello, impegnativo” e ha paragonato il santuario di Campagnatico ad un “nido che ci raccoglie tutti, sotto lo sguardo di Maria. Non è romanticismo – ha aggiunto –: è l’immagine della fede con cui siamo saliti qui; è l’immagine della fede con cui pensiamo alla Madonna, alla quale siamo stati affidati come figli”.
“Questa è la preghiera che vorrei facessimo gli uni per gli altri: sentirci a casa con Maria, dicendo il nostro sì continuo alla vita, alle occasioni che ci vengono date e assumendo il suo stile”, ha concluso il vescovo.