“Il blocco dei contributi pubblici e dei risarcimenti danni al settore zootecnico è la risposta dura e unica che le istituzioni dovrebbero dare alla sconcertante strage di lupi e canidi che è culminata nell’esposizione della testa alle porte di Scansano. I singoli cittadini anche non vegetariani, se vogliono fermare tali azioni mafiose e criminali, devono dare il loro segnale e sospendere l’acquisto di prodotti di questo stesso settore”.
Giacomo Bottinelli, responsabile LAV Grosseto, torna così sulla questione dello sterminio dei lupi.
“E’ sconcertante leggere come chi fino all’altro giorno, come Cia, Coldiretti e Confagricoltura, avallava l’uccisione dei lupi, oggi condanni tardivamente questi gesti. Qualcuno crede che con minacce e gesti feroci ed eclatanti si possa forzare la mano e ottenere il via libera allo sterminio legalizzato di lupi e cani vaganti, senza ricordare che la cattiva gestione del randagismo canino (e non la presenza del lupo) è alla base di questi problemi; e il randagismo nelle campagne è riconducibile proprio agli allevatori, i cui cani stessi sono troppo spesso lasciati liberi di vagare e riprodursi. Tutta un’altra storia quindi rispetto a quella che vogliono farci credere. Non a caso all’interno di Ibriwolf è stato predisposto un piano provinciale randagismo”, afferma Bottinelli. “Il cartello appeso accanto alla testa mozzata a Scansano – dichiara Bottinelli – non lascia dubbi, se mai ce ne fossero stati: i colpevoli sono gli allevatori stessi. La LAV propone un modello alimentare senza carne e derivati animali, ma ora più che mai anche i cittadini che normalmente non adottano questa scelta devono riflettere sulla brutalità del mondo che finanziano acquistando prodotti del comparto zootecnico. E mettere nel carrello altri tipi di merce è la prima e naturale risposta di chi non tollera simili scempi”.