L’11 febbraio non è solo la “Giornata del malato”, ma anche di tutti coloro che, a vario titolo, prestano assistenza e cura a chi è colpito dalla sofferenza. Una presenza che vede anche la Chiesa di Grosseto vicina in molti modi ad anziani, malati, persone ferite nel corpo e nell’anima: con la presenza dei cappellani all’ospedale Misericordia, arricchita dal servizio di cappellania svolto da alcuni volontari laici; con l’Avo, i volontari ospedalieri che dedicano il loro tempo per portare un po’ di sollievo ai ricoverati e agli anziani della casa di riposo; con il Centro volontari della sofferenza, con i medici cattolici; con l’Unitalsi, la Caritas, i volontari vincenziani e con tante espressioni di carità e vicinanza ai malati che si registrano nelle parrocchie.
Per vivere in pienezza questa Giornata, sono previsti due momenti distinti.
Lunedì 10 febbraio alle 17 nella cattedrale di san Lorenzo, il vescovo Rodolfo presiederà la concelebrazione eucaristica alla presenza degli ammalati e dei volontari di Unitalsi, arciconfraternita di Misericordia, Croce rossa italiana, medici cattolici, Cvs, Caritas, Vincenziani, associazione Istituto san Lorenzo, Istituto santa Elisabetta, Avo e cappellania ospedaliera.
Martedì 11 febbraio il vescovo farà visita ai degenti, al personale sanitario e ai vertici della Asl 9 all’ospedale Misericordia.
Ad aprire la giornata di martedì 11, la Asl 9 e il Liceo musicale del Polo Bianciardi di Grosseto hanno organizzato un concerto con i ragazzi dell’istituto, che si terrà alle 9.30 all’ingresso principale dell’ospedale Misericordia. In programma musiche di Vivaldi e Pachebel, eseguite in forma di quartetto d’archi con pianoforte e quartetto di chitarre.
Dopo il concerto di benvenuto, che inaugura la celebrazione della giornata del malato in ospedale, monsignor Cetoloni dalle 10 alle 10.40 – accompagnato dalla direzione del presidio – visiterà il Pronto soccorso adulti e quello pediatrico nonché l’area ortopedica al piano piastra. Infine dalle 10.40 alle 12 incontrerà i malati del day hospital oncologico.
“La Chiesa di Grosseto – dichiara il vescovo Rodolfo – vuol rilanciare forte il messaggio di consolazione verso tutti coloro che vivono sul loro corpo i segni di una malattia, del deterioramento del fisico, che sono costretti in un letto o su una sedia a rotelle, che non hanno più la possibilità di condurre una vita normale, autonoma, ma vedono il tempo delle proprie giornate scandito dalla sofferenza fisica e dall’abbattimento morale. Tutti questi fratelli dalla Chiesa si aspettano il dono del Vangelo, che è parola viva, che sana e guarisce, rincuora e dà forza; si aspettano la consolazione attraverso gli sguardi, i sorrisi, le mani di fratelli e sorelle che sanno solidarizzare con chi soffre e vive tutta la fatica di sopportare, nella fede, il proprio dolore e la propria malattia. Non a caso papa Francesco ha voluto intitolare il messaggio di quest’anno: “Fede e carità:<Anche noi dobbiamo donare la vita per i fratelli>”.