La Prefettura di Grosseto ha comunicato i dati relativi alla chiusura dell’Emergenza Nord Africa relativamente alla situazione del territorio provinciale.
Alla data programmata per la cessazione delle attività di accoglienza in favore dei cittadini stranieri provenienti dal Nord Africa, fissata al 1 marzo 2013, sul territorio della provincia di Grosseto erano presenti, ripartiti in otto strutture di accoglienza, 113 migranti, tra cui nessun minore straniero non accompagnato.
Tra questi, fin da subito sono stati delineati dieci soggetti vulnerabili, nei cui confronti è stata garantita la prosecuzione dei servizi di accoglienza nel centro di Massa Marittima, attraverso la stipulazione di un’apposita convenzione tra la Prefettura ed il soggetto gestore del centro alle condizioni del parametro di costo – SPRAR, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, pari a 35 euro, finanziata con i risparmi di spesa conseguiti.
Tra i soggetti vulnerabili così individuati, con decorrenza dal 1 maggio, è sopravvenuta l’esigenza di includere anche un nucleo familiare di tre persone (genitori con figlio minore), in armonia con un’interpretazione estensiva della predetta categoria soggettiva.
In base alle disposizioni attualmente vigenti, i soggetti vulnerabili sono beneficiari dei servizi di accoglienza fino all’inserimento nello SPRAR.
Nei confronti di tutti gli altri migranti umanitari, invece, sono state individuate, secondo linee d’indirizzo pianificate in accordo con i gestori dei centri di accoglienza, le soluzioni organizzative più idonee tra i possibili percorsi di uscita dal circuito assistenziale.
Dei cento migranti non rientranti nella categoria soggettiva di persone vulnerabili, pertanto, una cittadina straniera, di nazionalità nigeriana, ha optato per il rimpatrio volontario assistito nel proprio Paese d’origine ed è ritornata in Nigeria il 10 aprile, mentre tutti gli altri cittadini stranieri hanno accettato la corresponsione della misura di uscita volontaria dal circuito assistenziale, fissata nella misura di 500 euro pro capite ed hanno gradualmente e volontariamente lasciato le strutture di accoglienza, dove gli stessi erano ospitati.
Tutte le strutture di accoglienza, che non ospitano soggetti vulnerabili, sono state liberate e riconsegnate alle rispettive proprietà.
Le operazioni di chiusura della fase di proroga dei servizi di accoglienza in favore dei migranti umanitari si sono svolte in condizioni di piena regolarità e in assenza di turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica.