Roccalbegna (Grosseto). Siamo arrivati al 4° appuntamento degli eventi organizzati dal Wwf nell’oasi di Bosco Rocconi in occasione del “Mese delle oasi” del Wwf, un’occasione per condividere con altri amanti della natura momenti particolarmente significativi della vita in oasi, cogliendo i ritmi biologici e toccando con mano il risultato di “Effetto oasi”, il più grande impegno del Wwf Italia con le 100 oasi distribuite nel nostro Paese.
La prima fu proprio in Maremma, nel comune di Capalbio; nel 1968, grazie alla disponibilità dei proprietari (Sacra spa), venne creata la prima oasi del Wwf al lago di Burano, uno degli ultimi lembi di natura ben conservata, che continua oggi a mantenere una grande biodiversità. Proprio L’oasi di Burano dimostrò come la tutela di una piccola area fosse comunque significativa per salvaguardare molte specie animali e vegetali e come potesse avvicinare le persone alla natura, contribuendo a creare una cittadinanza consapevole e attenta ai temi ambientali.
Da allora le oasi del Wwf nacquero ovunque, dalla Sicilia al Trentino, per dare anche una spinta significativa all’istituzione di altri parchi e riserve.
Finalmente nel 1995 un altro gioiello di 130 ettari venne acquistato dal Wwf in Maremma, tra i comuni di Roccalbegna e Semproniano, “Bosco Rocconi”, iniziando una nuova sfida di “conservazione”, ma anche di fruizione di un luogo poco conosciuto e proprio per questo, di un fascino unico.
L’oasi Wwf di Bosco Rocconi è stata inserita qualche anno più tardi (1998) nella più ampia riserva naturale regionale.
Ci troviamo nell’alta valle dell’Albegna, un luogo unico, caratterizzato da piccoli borghi immersi in un mosaico di boschi, siepi e coltivi, alle pendici del cono vulcanico del Monte Amiata, dove il fiume Albegna la fa da protagonista, percorrendo “La valle dei falchi” da Roccalbegna al mare.
L’iniziativa
Sabato 18 maggio sarà dedicata proprio al falcone per eccellenza, il falco pellegrino (noto per raggiungere la velocità di 385 chilometri orari in picchiata), che ogni anno si riproduce all’interno dell’area protetta.
Nei decenni precedenti questa specie ha attraversato un periodo critico, perché oggetto di bracconaggio; ogni anno quasi la totale popolazione italiana era oggetto di prelievo di uova e/o pulcini, che venivano destinati al mercato nero della falconeria.
Oggi, grazie alle aree protette, alla maggiore consapevolezza e ad un’attenta sorveglianza, molte coppie riescono a portare all’involo i loro piccoli, garantendo la sopravvivenza della popolazione mediterranea, al contrario del falco lanario, ancora oggetto di attenzione dei bracconieri, che sta subendo un declino molto pericoloso. In Toscana sono note solamente due coppie, ma si potrà approfondire la tematica durante la visita guidata in oasi, in compagnia di Fabio Cianchi, direttore dell’oasi Wef e di altri volontari, che hanno ereditato da Riccardo Nardi la responsabilità di gestire questo importante patrimonio della Maremma, vanto e orgoglio della Toscana.
Appuntamento quindi a sabato 8 maggio alle ore 9:30 a Bosco Rocconi, per un’altra avventura esperenziale con il Wwf con occhi attenti al cielo e orecchie ben aperte per cogliere anche il più piccolo segno della presenza del falco pellegrino.
Per informazioni e per ricevere il programma completo delle iniziative di maggio è possibile scrivere a boscorocconi@wwf.it o contattare il numero 320.8223972.
E’ gradita la prenotazione.
Si consigliano: scarpe da trekking, cappellino, acqua e binocolo. Sarà possibile consumare il proprio pic-nic in oasi o usufruire di uno dei vari locali presenti nella zona, ma si consiglia di prenotare con congruo anticipo.
Foto di Fabio Cianchi