Grosseto. Al Museo di storia naturale della Maremma di Fondazione Grosseto Cultura si parla del patrimonio paleontologico grossetano con Andrea Faggi e Saverio Bartolini Lucenti: l’appuntamento è sabato 2 dicembre alle 17 in sala conferenze. L’ingresso è gratuito.
L’incontro
L’incontro verterà sul tema della realizzazione di “mappe del potenziale paleontologico”, uno strumento attualmente del tutto assente, che, se sviluppato, consentirebbe azioni di “paleontologia preventiva”, in analogia con quanto avviene per l’archeologia. Il caso studio che verrà presentato verte proprio sul patrimonio paleontologico della provincia di Grosseto.
«L’attività di ricerca specializzata – spiega il direttore del museo, Andrea Sforzi – che si effettua con interventi, in aree sensibili, che includono sondaggi del terreno preliminari rispetto a progetti o ai lavori, scavi veri e propri, misure di salvaguardia, per preservare e studiare elementi significativi del patrimonio storico, prende il nome di archeologia preventiva. Mentre in questo settore si lavora da decenni con esempi di eccezionali ritrovamenti e si è maturata quindi un’esperienza molto dettagliata e approfondita, questa modalità di azione molto raramente è stata applicata in un settore analogo, che interessa la storia naturale: la paleontologia. Un tema molto affascinante e dalle prospettive entusiasmanti, che cercheremo di affrontare con due studiosi dell’ateneo fiorentino, a partire dalla realizzazione di “mappe del potenziale paleontologico”. Si tratta in realtà di uno strumento attualmente del tutto assente, che se sviluppato consentirebbe di mettere in pratica per la prima volta azioni di “paleontologia preventiva”, in analogia con quanto avviene per l’archeologia. Il caso studio che verrà presentato verte proprio sul patrimonio paleontologico della provincia di Grosseto. Partendo dai dati gromorfologici della nostra provincia, verranno delineate le aree di maggiore interesse paleontologico e la logica da seguire per arrivare a mettere in pratica azioni concrete che potrebbero portare a nuove, interessanti scoperte».