Nei giorni scorsi il presidente del Parco della Maremma, Simone Rusci, ha firmato gli accordi che consentiranno la riapertura ai visitatori dell’itinerario di Cala di Forno dopo 4 anni di chiusura.
Un accordo convenzionale a tre firme: quella del Parco, quella della nuova proprietà di Cala di Forno – rappresentata da Patrizio Bertelli, patron di Prada – e quella di Antonella Vivarelli Colonna, proprietaria di vaste aree nei pressi del Collecchio.
Le convenzioni sono atti necessari per poter attraversare le proprietà private con percorsi pubblici come quelli degli itinerari. La sottoscrizione è volontaria ed i proprietari, per motivate ragioni, possono opporsi all’attraversamento.
In questo caso le convenzioni sono state sottoscritte a titolo gratuito, senza alcuna spesa per il Parco, a testimonianza della forte sinergia instaurata tra soggetti pubblici e privati.
“Un risultato – afferma il presidente Rusci – che rinsalda i rapporti tra importanti interlocutori che sempre più devono essere coinvolti nelle attività di promozione e di sviluppo del territorio. Un accordo al quale faranno seguito altri importanti atti di collaborazione destinati ad innovare profondamente le modalità di fruizione del Parco“.
L’itinerario di Cala di Forno (itinerario A4) è uno dei più suggestivi ed apprezzati del Parco della Maremma: parte dal Pinottolaio (lungo la strada di Marina di Alberese), attraversa la Pineta granducale e i boschi alle spalle della torre di Collelungo, per poi correre parallelo alla linea di costa, al di sopra delle falesie di Cala Rossa fino ad arrivare alla spiaggia di Cala di Forno. Tocca alcuni dei monumenti naturali più importanti del Parco e attraversa ambienti molto diversi, offrendo scorci di grandissima suggestione.
Cala di Forno, con l’edificio della ex dogana, è una delle più belle spiagge della costa toscana: gioiello storico, paesaggistico e naturalistico del Parco, stretta tra falesie di roccia a picco sul mare cristallino e dominata dall’omonima torre che svetta da una fitta macchia mediterranea. Tanto suggestiva da essere stata scelta come location per molti film: “Non ci resta che piangere” (1984) di Roberto Benigni e Massimo Troisi, “Al lupo al lupo” (1992) di Carlo Verdone, “Viola bacia tutti” (1997) di Giovanni Veronesi, “L’amore ritrovato” (2004) di Carlo Mazzacurati, solo per citarne alcuni.
Cala di Forno è un luogo protetto da stringenti norme di tutela ambientale e paesaggistica di rango nazionale, regionale e dello stesso Parco della Maremma che, nel proprio Piano, la definisce come “area di protezione puntuale“.
È accessibile al pubblico solo ed esclusivamente attraverso l’itinerario A4.
Il Consiglio direttivo del Parco ha già approvato le convenzioni e sono già in atto gli accertamenti tecnici per la pulizia e la messa in sicurezza del percorso. A breve sarà fissata la data della riapertura che prevedrà un evento pubblico ed un’escursione guidata lungo l’itinerario.