“La Cgil della provincia di Livorno e la Cgil della provincia di Grosseto, pur ribadendo la necessità di sviluppare un progetto green per Piombino partendo dalle rinnovabili e dall’idrogeno, a valle dell’incontro svolto con la società Snam il 21 settembre, sono nuovamente a segnalare le criticità evidenziate durante l’incontro ovvero: operatività del porto di Piombino, raggio di rischio di eventuali incidenti gravi”
A dichiararlo, in una lettera inviata al Commissario per il rigassificatore di Piombino e governatore della Regione, Eugenio Giani, sono Monica Pagni, segretaria provinciale della Cgil di Grosseto, e Fabrizio Zannotti, segretario provinciale della Cgil di Livorno.
“Per quanto riguarda l’operatività del porto ad oggi non risultano ancora sciolti nodi per noi fondamentali durante le manovre di arrivo e partenza delle navi metaniere e durante il periodo di scarico – continua la lettera -. Come abbiamo evidenziato alla società Snam, se gli organi preposti prescrivessero l’interdizione totale alla navigazione e con essa l’impossibilità di navigare all’interno del porto di Piombino durante tali manovre, questo comprometterebbe pesantemente la continuità territoriale e genererebbe un danno economico a tutta la comunità elbana e piombinese, e se cosi fosse ribadiamo la necessità di esprimere parere contrario al progetto. A nostro avviso, dalle verifiche effettuate informalmente, anche un’eventuale prescrizione e quindi una interdizione parziale alla navigazione e all’utilizzo delle altre banchine riguardante l’area di incidente, di fatto renderebbe inutilizzabile la banchina individuata per le attività portuali, questo comprometterebbe per la durata dell’operatività del rigassificatore le attività portuali e anche in questo caso la invitiamo a valutare l’impatto economico che questo avrebbe sull’economia e sullo sviluppo della città”.
“A tal proposito, preso atto di alcuni casi che si sono verificati negli anni in altri porti per decisioni simili (non riguardanti strettamente i rigassificatori) da parte delle autorità competenti, occorre essere certi che eventuali decisioni di operatività totale o parziale del porto non siano modificabili nel tempo a impianto installato, con il rischio quindi di avere successivamente all’installazione una parziale o totale non operatività del porto – sottolinea la lettera -. Pertanto a giudizio delle scriventi l’operatività del porto è fondamentale affinché vi sia un giudizio positivo sul progetto. Per quanto riguarda il raggio di rischio del rigassificatore, tenuto conto che l’operatività del porto è fortemente legata a questo aspetto, riteniamo che questo sia sottostimato rispetto all’eventuale danno da incidente, per queste ragioni riteniamo necessario che il commissario per sgomberare qualsiasi dubbio chieda ulteriori approfondimenti sul tema. Per quanto riguarda il tema del cloro e della Delta della temperatura evidenziato nella nostra precedente nota, alla luce delle novità e dei contatti intercorsi tra Snam e le imprese ittiche, qualora ci fosse da parte degli itticoltori un giudizio positivo alla proposta avanzata da Snam, ci atterremo a quanto verrà concordato, in caso contrario ribadiamo la necessità di tutelare tali attività”.
“Altri aspetti da chiarire sono relativi alle forniture di gas Gnl – termina la lettera -. Riteniamo fondamentale questo aspetto in quanto i gas prodotti da fraking hanno un impatto ambientale non conforme alla transizione ecologica. Riteniamo inoltre fondamentale che, anche se non compresa nella procedura, il commissario all’interno del percorso ‘autorizzativo’ pretenda la stessa documentazione prevista dalla Valutazione di impatto ambientale”.