Approvato dalla Giunta comunale di Castiglione della Pescaia il testo dell’accordo quadro di collaborazione che sarà formalizzato a breve tra Comune di Castiglione della Pescaia, Università politecnica delle Marche e TartAmare per lo sviluppo di competenze, progetti di conservazione di specie e promozione di iniziative pubbliche.
«Proseguiamo – dichiara il sindaco Elena Nappi – la nostra preziosa collaborazione con TartAmare, che interviene tempestivamente nel caso di spiaggiamento di esemplari di tartaruga marina o di ritrovamento di tracce e nidi, ma soprattutto ci supporta in attività di educazione ambientale, divulgazione, sensibilizzazione sui temi dell’inquinamento marino e costiero. Adesso, avremo al nostro fianco anche un altro partner che valorizzerà assieme a noi questa sinergia, l’Università politecnica delle Marche, dove nel Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente portano avanti un’attività di ricerca rilevante nel campo della biologia della riproduzione e dello sviluppo di diversi vertebrati marini, offrendoci all’occorrenza risorse umane specialistiche, già ben strutturate all’interno dello stesso dipartimento».
«Acquisiamo a costo zero – aggiunge la prima cittadina di Castiglione della Pescaia – un partner di alto livello da poter impegnare nel progetto. Un risultato che premia le scelte politiche a livello ambientale di questa amministrazione, ma allo stesso tempo offriamo un contributo importante alla formazione degli studenti. Quello che però mi piace mettere in risalto è l’essere parte di un cambiamento compiuto nel modo di lavorare grazie a scelte condivise fra più enti, dove il mondo della Pubblica amministrazione e quello della scuola sanno stare al passo con i tempi».
«Questo accordo quadro – spiegano dall’Università politecnica delle Marche – rappresenta un’opportunità di poter collaborare con l’associazione TartAmare e il Comune di Castiglione della Pescaia, che da anni in sinergia e con entusiasmo sono in prima linea nella difesa dell’ambiente e delle tartarughe marine. Inserirsi in un gruppo di lavoro così affiatato e motivato rappresenta per noi ricercatori un’opportunità per poter chiarire alcuni aspetti della biologia riproduttiva e dello sviluppo di questi animali marini carismatici e in che misura questi processi siano attualmente minacciati dalla presenza di inquinanti nei nostri mari. Questa intesa rappresenta un’opportunità anche per gli studenti che potranno essere coinvolti non solo nelle attività di ricerca presso i laboratori, ma anche in quelle di campo e di divulgazione affiancati dal team di TartAmare e infine impareranno a dialogare con il mondo della Pubblica amministrazione rappresentata dal Comune di Castiglione della Pescaia creando un network virtuoso per la difesa dell’ambiente marino».
«Un risultato importante – fanno sapere soddisfatti dall’associazione TartAmare – che dà luce ad un’attenzione e ad un lavoro che dura da anni e che ha visto il nostro team camminare assieme al Comune di Castiglione della Pescaia, crescere ed arrivare, partendo da zero, ad essere un’eccellenza in Toscana nell’attività di monitoraggio, tutela e studio delle nidificazioni di tartaruga marina. E’ proprio in questa fase della crescita che i due partner hanno sentito l’esigenza di essere affiancati da un gruppo di ricerca forte, giovane e aperto alle sfide come quello della professoressa Gioacchini».
«Ciò che ci preme di più in questo momento storico – aggiunge Luana Papetti, socio fondatore e referente scientifico dell’associazione TartAmare – è riuscire a dare delle risposte importanti per il futuro, come ad esempio quale legame c’è fra il cambiamento climatico e il mutamento nelle abitudini e nell’ecologia riproduttiva di queste specie. E vorremmo riuscire a dare un contributo importante a questa, che è una ricerca portata avanti ormai a livello internazionale, visto che proprio la Toscana è, per adesso, l’area più a nord nel Tirreno in cui sono state registrate nidificazioni sistematiche da alcuni anni. Inoltre ci interessa anche capire quanto i rifiuti, in particolar modo le plastiche, possano insinuarsi all’interno del ciclo vitale della tartaruga anche negli stadi di uovo ed embrione».
«Ecco perché – precisa Papetti – abbiamo sempre sostenuto come metodo l’importanza di osservare e studiare fino al più piccolo dettaglio i nidi toscani, monitorandone i successi di schiusa e di emersione dei tartarughini ed ecco perché siamo molto orgogliosi dell’accordo che la Giunta di Castiglione della Pescaia ha deliberato in questi giorni che pone le basi per avere strumenti sempre più efficaci in questa direzione».
«L’accordo – conclude Elena Nappi – servirà anche per garantire eventuali presentazioni di domande, sia come capofila che come partner, su bandi di finanziamento a livello comunitario, nazionale e regionale, inerenti progetti di ricerca per la tutela e salvaguardia ambientale».