Domani, mercoledì 2 febbraio, ricorrerà la Giornata mondiale delle zone umide, un evento importante soprattutto per la provincia di Grosseto, che vanta molti siti indubbiamente da valorizzare.
Le zone umide di importanza internazionale nella lista Ramsar presenti in Italia sono 52, di cui 12 in Toscana. In Maremma ce ne sono ben 5: padule di Scarlino, padule della Trappola-foce fiume Ombrone nel Parco della Maremma, padule della Diaccia Botrona, laguna di Orbetello e lago di Burano.
In accordo con la definizione fornita dalla Convenzione di Ramsar, le aree considerate sono rappresentate da paludi, acquitrini, bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina di profondità inferiore a sei metri. I criteri utilizzati per individuare una singola zona sono basati sul loro utilizzo da parte degli uccelli e sulla possibilità di effettuarvi dei censimenti omogenei.
“Le zone umide – dichiara Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – rivestono una notevole importanza da molti punti di vista. Tra questi, è assolutamente da menzionare il profilo idrogeologico. Basti pensare al fatto che regolano e attenuano le piene dei fiumi. Le paludi che si trovano presso i corsi d’acqua, ad esempio, creano un effetto spugna, raccogliendo le acque durante le piene, rallentando il deflusso e riducendo il rischio di alluvioni”.
“Non solo: le aree umide – prosegue Gentili – rappresentano un importante habitat per molte specie di animali tra cui gli uccelli che utilizzano questi siti per la nidificazione e lo svernamento. Bisogna precisare, però, che quando si parla di aree umide non dobbiamo limitarci ad elencare solamente quelle di interesse internazionale. In Maremma, ad esempio, esistono tantissimi piccoli specchi d’acqua più o meno salmastri che rivestono comunque un’importanza notevole, costituendo in alcuni casi dei biotopi di estrema rilevanza a livello naturalistico”.
“Alcuni esempi – conclude Gentili – sono il lago Acquato e il lago di San Floriano, nel comune di Capalbio, il lago dell’Accesa, nel comune di Massa Marittima, nonché i tanti corsi d’acqua come i fiumi Fiora, Albegna, Bruna, Farma e lo stesso Ombrone, che rappresentano degli importanti corridoi ecologici per la fauna. Non solo oggi, ma tutto l’anno, pertanto, è importante tenere bene a mente il fatto che le zone umide sono preziose e da tutelare. L’invito e l’appello che facciamo alle istituzioni, alla Regione Toscana, alla provincia di Grosseto e ai singoli Comuni coinvolti è di attivare misure sempre più incisive di tutela e conservazione di questi tesori di biodiversità. Il loro valore è enorme sotto il profilo idrogeologico, naturalistico e faunistico, come lo è per il potenziamento del turismo sostenibile. Non c’è tempo da perdere“.