Lunedì 28 giugno, a seguito dei lavori di ristrutturazione, da parte del Consorzio Forestale dell’Amiata, dei rifugi forestali Capovetra (nel comune di Seggiano) e Fonte delle Monache (nel comune di Santa Fiora), è stata compiuta una giornata di presentazione delle due strutture ricettive.
“Esprimo grande soddisfazione per questo importante intervento – afferma il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi –, che ci consente di valorizzare un bene di proprietà del Comune e di metterlo a disposizione di tutti. Adesso massimo impegno da parte del Comune e del Consorzio, per far entrare in funzione la struttura dotandola degli arredi e pensando alla forma di gestione. La realizzazione di un rifugio escursionistico a Fonte delle Monache porterà valore aggiunto a questa località, che rappresenta una tappa fondamentale per le persone che percorrono l’anello dell’Amiata, sia per la posizione, che per la presenza della storica fonte“.
Al piano terra è stata realizzata una cucina, una camera, un bagno e un soggiorno con termocamino, che avrà la funzione di riscaldare tutta la struttura per il suo utilizzo in inverno. Al primo piano sono state ricavate altre due camere e un bagno. È stato installato un gruppo elettrogeno con batterie di accumulo per portare nel rifugio la corrente elettrica. La superficie complessiva oggetto di recupero è di 100 metri quadrati.
“Terminate le opere murarie – spiega Simone Rosati, vicepresidente del Consorzio forestale dell’Amiata e rappresentante del Comune di Santa Fiora all’interno del Consiglio del Consorzio – procederemo con l’acquisto degli arredi interni, per i quali abbiamo ottenuto un altro finanziamento regionale di 115mila euro, con cui intervenire sia su Fonte delle Monache che su Capovetra nonché sulla ristrutturazione di tutte le aree di sosta di proprietà dei Comuni consorziati. Appena avremo definito la gestione e sarà possibile aprire al pubblico, i turisti avranno a disposizione due rifugi accoglienti dove dormire e cucinare qualcosa di caldo. Dei pannelli informativi con un codice qrcode, consentiranno di effettuare la prenotazione del rifugio direttamente sul sito del Consorzio Forestale. Il turista dovrà solo sostenere le spese di pulizia e i costi per l’utilizzo dei servizi”.
“La riqualificazione di Fonte delle Monache è un risultato eccellente, frutto della sinergia tra Consorzio e Comune di Santa Fiora – aggiunge Fiorenzo Caselli, presidente del Consorzio forestale dell’Amiata –. Altrettanto importante sarà la riqualificazione degli spazi esterni al rifugio: con il nuovo finanziamento regionale, oltre agli arredi interni acquisteremo tavoli e panche per allestire un’area picnic, accessibile anche alle persone diversamente abili. L’idea, in futuro, è inoltre quella di realizzare delle piazzole per il campeggio in modo da aumentare la capacità ricettiva attorno al rifugio“.
I rifugi, abbandonati da molti anni, grazie ad un progetto interamente finanziato (100%) dal Psr della Regione Toscana 2014-2020 attraverso la sottomisura 8.5, sono stati riportati a nuova vita per divenire due rifugi escursionistici a servizio della rete sentieristica dell’Amiata.
I due rifugi, pensati come strutture base per il trekking d’Amiata, saranno collegati ad un terzo rifugio appena realizzato dal Comune di Castell’Azzara, presso Rocca Silvana, con la medesima sottomisura. I rifugi sono situati negli splendidi boschi dell’Amiata, dove è applicata la Gestione forestale sostenibile Pefc da parte del Consorzio forestale dell’Amiata.
Il progetto di recupero dei due rifugi è stato seguito dall’architetto Gabriele Franza e dallo studio Agricis del dottor Giovanni Alessandri e ha ottenuto un contributo a fondo perduto da parte della Regione Toscana di 148.894,98 euro.
Durante la giornata è stato anche mostrato il forno prototipo per la carbonizzazione sperimentale, situato in località Mandrioli, nel comune di Seggiano, dove è stato possibile visionare la produzione di carbone vegetale proveniente da legname di faggio in presenza del professor Rodolfo Picchio, docente alla Facoltà di Scienze forestale dell’Università degli Studi della Tuscia, che ha partecipato al progetto Pif Foglie (Psr Regione Toscana 2014-2020), con capofila il Consorzio forestale dell’Amiata.
Il Consorzio, attraverso un nuovo progetto, denominato “Cambio piano”, ha iniziato la sperimentazione della produzione del carbone, una delle prime in Italia derivanti da selvicoltura sostenibile. Altro progetto visionato è stato quello di risistemazione del Prato delle Macinaie, finanziato dal Comune di Castel del Piano, con un contributo di 125.923,98 euro a carico del Psr 2014-2020. Il progetto è consistito nel recupero strutturale del muro di contenimento del prato, nella sua illuminazione con impianto a led, nella risistemazione di bagni pubblici e nella realizzazione di una area di sosta con rampa per i disabili e tavoli e panche.
All’inaugurazione hanno partecipato, oltre ai due tecnici del Consorzio (Paolo Franchi e Francesca Galli) i sindaci e gli amministratori della zona, i Comandanti delle stazioni locali dei Carabinieri Forestali e le diverse autorità del territorio. Ha presenziato il direttore della Pefc Italia Antonio Brunori, che ha riconosciuto l’importanza dei progetti di valorizzazione del bosco, soprattutto in funzione dei servizi ecosistemici. Per il presidente del Consorzio forestale Fiorenzo Caselli, orgoglioso dei risultati raggiunti, è necessario continuare in questa strada virtuosa, innovando e migliorando le strutture esistenti e le infrastrutture turistiche di accesso ai boschi dell’Amiata, ricordando che sono stati realizzate anche la sentieristica del Monte Calvo e del fiume Fiora da parte del Comune di Santa Fiora e il recupero delle aree di sosta collegate alla riserva del Monte Penna e il rifugio escursionistico di Rocca Silvana grazie al Comune di Castell’Azzara; e sono già stati finanziati e quindi partiranno a breve, sia il recupero del Prato della Contessa, per il Comune di Castel del Piano, che la risistemazione di tutte le aree di sosta della parte alta della montagna (nei Comuni di Arcidosso, Seggiano, Santa Fiora e Castel del Piano), progetto del Consorzio forestale dell’Amiata.
Il Consorzio forestale dell’Amiata, assieme ai diversi Comuni dell’Amiata, ha ottenuto oltre 2.000.000,00 di euro di contributi a fondo perduto derivanti dal Psr per la valorizzazione del comparto forestale: è veramente un ottimo risultato