“La battaglia per la salvaguardia naturalistica delle Cascate del Mulino non si è ancora conclusa. Anzi, è appena cominciata: il 31 luglio, un dirigente della Regione Toscana ha dichiarato che l’istruttoria della riperimetrazione dell’area demaniale è conclusa e che quindi il Comune può richiederne la concessione per gestirla. Dal punto di vista del comitato la concessione di quell’area al Comune di Manciano è una prima tappa essenziale verso la realizzazione di un ampio progetto di salvaguardia naturalistica dell’intera vallata“.
A dichiararlo, in un comunicato, è il comitato Save Saturnia.
“Ma pare che ci siano delle resistenze che impediscono alla Giunta di fare questo piccolo passo fondamentale. Ripercorriamo gli avvenimento dell’ultimo mese – continua la nota -. Il 6 agosto la Giunta del Comune di Manciano si riunisce e delibera di dare indirizzo favorevole alla concessione dell’area demaniale delle Cascate del Mulino all’ente locale, proposta da Regione Toscana. Il 14 agosto viene pubblicata sul sito web istituzionale una nota nella quale l’assessore alle acque termali Daniela Vignali conferma che l’obiettivo dell’amministrazione è garantire che le Cascate del Mulino rimangano pubbliche. Non sembrano esserci dubbi: la Giunta vuole una gestione pubblica. Durante il Consiglio comunale del 24 agosto, tuttavia, le intenzioni della Giunta comunale sembrano mutare improvvisamente. L’atto di indirizzo per la richiesta di concessione dell’area demaniale proposto dalle minoranze (che coincide esattamente con quanto deliberato il 6 agosto dalla Giunta) viene respinto dalla maggioranza. Come prevede l’articolo 42 del Tuel, il Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e l’approvazione dell’atto proposto dalla minoranza era necessario per confermare quanto emerso dalla delibera del 6 agosto, delibera che di per sé non avrebbe valore legale. Una contraddizione palese che non trova giustificazioni: infatti, se anche la maggioranza avesse reputato superfluo questo atto, che, al contrario, sarebbe stato indispensabile in quanto solo il Consiglio è l’organo competente ad approvarlo, perché non approvarlo comunque, essendo in linea con la volontà della Giunta? La motivazione della perdita di tempo addotta dalla maggioranza è a dir poco risibile“.
“A questo punto sorge più di un dubbio sulle vere intenzioni della Giunta. Ricordiamo che il 7 luglio il comitato ha avuto un incontro ufficiale con l’amministrazione durante il quale l’assessore competente, Daniela Vignali, ha garantito che la salvaguardia naturalistica del sito era una delle sue priorità. Durante lo stesso incontro il comitato ha chiesto di prendere visione di un progetto avanzato da Tds, che avrebbe sicuramente compromesso il sito tramite la deviazione del Gorello, ma la visione di tale progetto è stata negata e alla richiesta di accesso agli atti non è stata fornita alcuna risposta. Inoltre, la Giunta stessa ha proposto per due volte la creazione di un parcheggio in una zona paesaggisticamente da salvaguardare in modo integrale. Sorgono pertanto forti e più che legittimi dubbi sulle vere intenzioni che animano la Giunta – termina la nota -. Se il desiderio manifesto della Giunta è una gestione pubblica che tuteli l’integrità del sito e ne razionalizzi l’uso, perché non c’è stato un voto favorevole sulla presa in concessione dell’area demaniale nell’unica sede (il Consiglio) in cui tale decisione poteva essere presa?”.