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Goletta Verde effettua il monitoraggio delle coste: ecco i risultati in Maremma

di Redazione
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Su venti punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde lungo le coste della Toscana, sette sono risultati fortemente inquinati e due inquinati. Responsabili dell’inquinamento microbiologico, che arriva a mare, i canali e le foci, a causa della cattiva depurazione o della presenza di scarichi illegali.

Maglia nera per le foci del torrente Lavello, dei fiumi Brugiano e Gora, dei fossi Motrone, dell’Abate, Mola, e della Madonnina, a Portoferraio, all’Isola d’Elba, le cui cariche batteriche sono risultate oltre i limiti di legge.

È questa in sintesi la fotografia scattata in Toscana dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne, questa mattina in conferenza stampa, a bordo di Goletta Verde, Umberto Mazzantini, responsabile mare Legambiente Toscana e responsabile nazionale isole minori Legambiente, e Davide Sabbadin, portavoce Goletta Verde.

Un viaggio realizzato anche grazie al sostegno dei partner principali Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro – Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica Sgr (Pramerica Sicav Social 4 Future). Media partner del tour è La Nuova Ecologia.

“La fotografia che ogni anno Goletta Verde scatta in ciascuna regione ha l’obiettivo di restituire un’istantanea utile a evidenziare la presenza di casi cronici nei confronti dei quali evidentemente nulla viene fatto – dichiara Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde –. Il nostro monitoraggio non ha la pretesa di sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali, il più delle volte responsabili delle procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. Quella della scarsa o assente depurazione è diventata ormai un’emergenza che qualche mese fa è costata all’Italia un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia. Senza contare che con i soldi impiegati per pagare le multe comminate dalla Unione Europea nei confronti del nostro Paese potremmo fare investimenti per potenziare il nostro sistema depurativo attraverso progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini”.

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

Il monitoraggio di Legambiente (i prelievi sono stati eseguiti dalla squadra di tecnici il 29 e il 30 luglio) prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuato sia dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente sia dagli stessi cittadini attraverso il servizio Soso Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

Su nove i prelievi effettuati in provincia di Grosseto soltanto uno è risultato “fortemente inquinato”, ovvero a Follonica, alla foce del fiume Gora. “Entro i limiti”, invece, i risultati emersi a Scarlino, in località Puntone di Scarlino, alla foce del canale Solmine; a Grosseto, in località Marina di Grosseto, sulla spiaggia presso la foce del canale di San Rocco; a Orbetello, in località Fonteblanda, alla foce del fiume Osa; in località Bocche di Albegna, alla foce del fiume Albegna; e in località Neghelli, sulla spiaggia in prossimità di uno scarico; a Monte Argentario, in località Pozzello, sulla spiaggia in prossimità di una stazione di pompaggio, e in località Poggio Pertuso-Cala Galera, sulla spiaggia fronte canale; e ad Ansedonia, località Tagliata Etrusca, sulla spiaggia di fronte al fosso Tagliata Etrusca.

“Sebbene la situazione in Toscana sia prevalentemente positiva, va riscontrata comunque la presenza di cariche batteriche elevate in nove casi su venti, dove le analisi microbiologiche mostrano porzioni di litorale a rischio a causa di fogne non depurate o carenze depurative – dichiara Umberto Mazzantini, responsabile mare Legambiente Toscana e responsabile nazionale isole minori Legambiente –. Tutto ciò molto spesso senza che i bagnanti ne siano a conoscenza, visto che in sei casi, peraltro giudicati ‘fortemente inquinati’,  ovvero alle foci del torrente Lavello, dei fiumi Brugiano e Gora, del fosso Motrone, e allo scarico in via Salivoli a Marina di Salivoli, i tecnici non hanno riscontrato la presenza dei cartelli con il divieto di balneazione. In nessuno dei punti monitorati, poi, è stata notata la presenza dei cartelli informativi rivolti ai cittadini sulla qualità delle acque nonostante sia obbligatoria per legge ormai da anni per i Comuni. Indicazioni che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare e i dati delle ultime analisi. Da segnalare poi il risultato emerso a Marciana Marina, all’Isola d’Elba, nel punto di prelievo in corrispondenza del Moletto del Pesce e a Portoferraio a Punta della Rena, mentre preoccupa la conferma di Mola ormai da una decina di anni di seguito. Ecco perché chiediamo ai Comuni di intervenire laddove vi sia la presenza di scarichi abusivi, depuratori assenti, non funzionanti o che necessitano di potenziamento utile a trattare il carico inquinante in arrivo onde evitare che le acque non depurate finiscano per contaminare quelle del mare”.

Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche l’improprio smaltimento degli oli esausti. Ecco perché anche quest’anno il Conou, il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Goletta Verde e di Goletta dei Laghi di Legambiente. Da oltre 35 anni il Consorzio è il punto di riferimento italiano per la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. Nel 2018, in Toscana, il Consorzio ha proceduto alla raccolta di 15.979 tonnellate di olio minerale usato. L’olio – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può determinare gravi effetti inquinanti.

Altresì, se gestito e rigenerato secondo la prassi corretta, diviene una risorsa preziosa che torna a nuova vita sotto forma di basi lubrificanti; un esempio corretto di economia circolare. Negli anni di attività il Conou ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al settore a livello europeo.

La nostra è una missione precisa: salvaguardare l’ambiente da un inquinante pericoloso, ottimizzandone la gestione e i costi relativi in una ottica di massimo riutilizzo – ha spiegato il presidente del Conou, Paolo Tomasi -. Il nostro operato in difesa dell’ambiente, del mare e dei laghi in particolare, oltre ad evitare una potenziale dispersione di un rifiuto pericoloso, lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.

I risultati delle analisi di Goletta Verde in Toscana

Prelievi effettuati il 29 e 30 luglio 2019

PROVINCIA COMUNE LOCALITA’ PUNTO

GIUDIZIO

Massa Massa Partaccia Foce torrente Lavello

Fortemente inquinato

Massa

Massa Tra la Partaccia e i Ronchi Foce del fiume Brugiano Fortemente inquinato
Lucca Pietrasanta La Focetta Foce fosso Motrone

Fortemente inquinato

Lucca

Viareggio Lido Camaiore Foce fosso dell’Abate

Fortemente inquinato

Livorno

Livorno\Pisa   Foce del canale scolmatore Entro i limiti
Livorno Bibbona/Castagneto Carducci Marina di Bibbona Spiaggia fronte fosso Camilla

Entro i limiti

Livorno

Piombino Marina di Salivoli Foce\scarico via Salivoli

Fortemente inquinato

Grosseto Follonica   Foce fiume Gora

Fortemente inquinato

Grosseto

Scarlino Puntone di Scarlino Foce del canale Solmine Entro i limiti
Grosseto Grosseto Marina di Grosseto Spiaggia presso foce canale di San Rocco

Entro i limiti

Grosseto

Orbetello Fonteblanda Foce fiume Osa Entro i limiti
Grosseto Orbetello Bocche di Albegna Foce del fiume Albegna

Entro i limiti

Grosseto

Orbetello Località Neghelli Spiaggia in prossimità di uno scarico Entro i limiti
Grosseto Monte Argentario Pozzello Spiaggia in prossimità di una stazione di pompaggio

Entro i limiti

Grosseto

Monte Argentario Poggio Pertuso – Cala Galera Spiaggia fronte canale Entro i limiti
Grosseto Ansedonia Tagliata Etrusca Spiaggia fronte fosso Tagliata Etrusca

Entro i limiti

Livorno

Capoliveri Mola Foce del fosso di Mola/Fossone centrale Inquinato
Livorno Portoferraio Punta della Rena Fosso della Madonnina

Fortemente inquinato

Livorno

Marciana Marina   Spiaggia presso Moletto del Pesce Inquinato
Livorno Porto Azzurro La pianotta Spiaggia la pianotta

Entro i limiti

Il monitoraggio scientifico

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità/salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.

Legenda

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

Inquinato = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml.

Fortemente inquinato = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.

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