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Chernobyl, Gentili su Sky per parlare del disastro nucleare: “Ecco l’impegno di Legambiente”

di Redazione
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Lunedì mattina, Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, ha partecipato ad uno speciale appuntamento di Sky Tg24 interamente dedicato a Chernobyl.

Il disastro del 1986 è diventato una serie TV in onda in Italia da ieri sera su Sky Atlantic e Now TV per focalizzare l’attenzione su una situazione che ancora oggi, dopo qualche decennio, continua a compromettere la salute e il futuro di intere generazioni.

In occasione dell’appuntamento televisivo, Gentili ha raccontato sia il prezioso lavoro del progetto Rugiada, un percorso di solidarietà targato Legambiente, che il suo ultimo viaggio in Bielorussia, che ancora una volta ha dimostrato quanto possa essere importante continuare a regalare speranza.

“Quella del progetto Rugiada è un’esperienza che Legambiente vuole continuare a portare come modello di azione positiva nei confronti di un Paese drammaticamente quasi del tutto dimenticato. Chernobyl non è un disastro da relegare nel passato – si legge in un comunicato di Legambiente -. Al contrario, si tratta di una parentesi ancora niente affatto chiusa che ognuno di noi ha il dovere di considerare come una ferita ancora aperta e da sanare, oltre che un elemento attraverso il quale comprendere concretamente l’assurdità della scelta energetica nucleare“.

In questa ottica, l’associazione ambientalista ha accolto di buon grado l’iniziativa di realizzare una serie tv attraverso la quale cercare di raggiungere un numero elevato di spettatori e di sensibilizzarli il più possibile nei confronti di questa tematica.

Chernobyl non deve essere dimenticata – ha dichiarato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – ed essere tornato ancora una volta in Bielorussia mi ha fatto capire quanto sia importante la solidarietà per chi non ha più speranza nel futuro. L’incidente nucleare del 1986 ha drammaticamente spezzato il presente di intere popolazioni, costringendole a fare i conti con una contaminazione che ancora oggi mette a repentaglio la loro sopravvivenza. Il cibo è contaminato, l’aria e contaminata e il futuro è solo un miraggio. Per questo motivo, la nostra associazione da allora ad oggi non ha mai smesso di tendere loro la mano, nella piena e completa certezza che le cose possano davvero cambiare“.

“Aver realizzato il Centro Speranza – ha continuato Gentiliè stato un piccolo, ma importante tassello che ha consentito a migliaia di bambini di poter combattere contro il mostro della radioattività. In più di un’occasione abbiamo avuto modo di parlare di Chernobyl, del Centro Speranza e delle nostre attività. Adesso, è arrivato il momento di spingere ancora di più il nostro messaggio e raccontare l’incidente della centrale di Chernobyl, le conseguenze gravissime per il popolo bielorusso e soprattutto per i bambini, la contaminazione radioattiva ancora pesantemente presente nel territorio, la presenza di radionuclidi nel cibo che mangiano abitualmente i residenti nelle aree contaminate, la proliferazione di numerose patologie tumorali“.

“Per queste ragioni, ho deciso di fare un piccolo reportage di ciò che ho avuto modo di vedere in occasione del mio ultimo viaggio in Bielorussia, convinto – ha concluso Gentili che solo raccontando le esperienze positive si abbia davvero la possibilità di essere da esse contaminati”.

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