“Riguardo la questione degli impianti biogas grossetani, in risposta alla nota divulgata ieri dal Comune di Grosseto, la consigliera regionale Monica Pecori (Gruppo Misto – Toscana per Tutti) ha protocollato in giornata un’interrogazione alla Giunta regionale toscana e una richiesta di accesso (a Comune di Grosseto, Regione Toscana, Arpat e Asl) alle risultanze dei citati sopralluoghi effettuati negli ultimi anni da tali enti e ai verbali di tutte le riunioni del Tavolo tecnico, istituito dal sindaco del Comune di Grosseto nel giugno 2017, da tale data a oggi“.
A dichiararlo, in un comunicato, è il comitato Grosseto aria pulita.
“Con l’interrogazione si chiede alla Regione Toscana di accertare se gli impianti grossetani siano oggi gestiti in maniera conforme alle condizioni tecniche previste dai singoli progetti autorizzati e alle prescrizioni dettate nelle autorizzazioni rilasciate. Questo perché sia il lavoro del Tavolo tecnico istituito due anni fa che le asserite ‘numerose verifiche’ compiute dai succitati enti non hanno finora prodotto risultati efficaci – continua la nota -. Tali verifiche, richieste da tempo dal comitato Grosseto aria pulita e anche dall’intero Consiglio comunale di Grosseto, vanno oggettivamente ad accertare anche l’efficacia e l’efficienza degli stessi uffici tecnici oggi presenti al Tavolo. Ciò non perché tale tipo di accertamento sia un nostro obiettivo, ma perché fisicamente coloro che siedono oggi a tale tavolo sono per lo più le stesse persone che hanno rilasciato le autorizzazioni e che in tutti questi anni dicono di aver compiuto accertamenti. Dunque, le verifiche dei prossimi quattro mesi, se saranno ben eseguite, andranno ad accertare oggettivamente anche l’efficacia di quanto fatto finora“.
“Pertanto, non ci stupisce il fatto che il sindaco Vivarelli Colonna non voglia la trasparenza dei lavori del Tavolo tecnico e non abbia ancora potuto giustificare la nostra estromissione. Il comitato Grosseto aria pulita verificherà il lavoro del Tavolo tecnico e l’impegno del Comune di Grosseto a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, e lo farà sulla base degli accertamenti non solo sull’aspetto prettamente odorigeno, ma anche sulla qualità dell’aria, sulla corretta gestione delle acque dilavanti e sull’incremento di fertilità dei terreni interessati dall’interramento del digestato – termina il comunicato –, avendo il comitato già raccolto significativa documentazione al riguardo“.