“I problemi che ruotano intorno alla geotermia sono di origine diversa. Molti di questi potrebbero essere superati usando il buon senso“.
A dichiararlo, in un comunicato, è il movimento Geotermia Sì.
“Troviamo inaccettabili e spesso in malafede le osservazioni sulla dannosità dello sfruttamento geotermico – continua la nota -. Sono estremamente pericolosi quelli che al Governo del Paese non ascoltano le ragioni dei territori e vanno avanti seguendo dei pregiudizi dettati da una concezione contraria alla scienza. Sono superficiali e alla fine altrettanto pericolosi coloro che prevedono nuovi insediamenti e nuove perforazioni senza confrontarsi in modo non formale, ma articolato, con i cittadini dei territori interessati, perché certi argomenti sono così importanti che devono essere portati all’attenzione di tutti i soggetti coinvolti“.
“Il caso di Roccalbegna è in questo senso emblematico. Massimo Galli sindaco di Roccalbegna e Federico Balocchi di Santa Fiora, esprimono posizioni solo in parte divergenti, partendo da un punto che indiscutibilmente li accomuna: entrambi sono favorevoli alla geotermia, entrambi la ritengono energia rinnovabile utile. Ma non c’è condivisione sulla localizzazione scelta per l’insediamento di una nuova centrale geotermoelettrica nell’area fra Triana e la valle del Fiora. A uno potrebbe piacere, all’altro no – sottolinea il movimento –. Il vero problema non è tra le posizioni dei sindaci, entrambe con elementi condivisibili, ma su ciò che è mancato: un coinvolgimento preventivo e una valutazione collegiale ed articolata nei territori: solo partendo da un’analisi trasparente rispetto alla localizzazione di quell’impianto, si possono evitare contrapposizioni inutili che creano un contrasto molto probabilmente indesiderato da entrambe le parti“.
“Allo stato di fatto i due sindaci hanno entrambi ragione, l’uno a favorire lo sviluppo con una nuova centrale, l’altro a far sì che questo insediamento sia posizionato in un’area idonea, salvaguardando un paesaggio ad alta valenza ambientale, storica e culturale – prosegue il comunicato -. Si possono trovare altre strade solo con il dialogo e il confronto. I contrasti sono sicuramente superabili attraverso dei tavoli di concertazione, che auspichiamo siano convocati prima possibile, per trovare la collocazione adeguata al nuovo impianto di Roccalbegna. Sulla localizzazione dei nuovi impianti è importante che vi sia condivisione d’intenti tra i territori e che vengano coinvolti i cittadini nella decisione. Trovati i siti idonei, a quel punto si può procedere“.
“Il movimento Geotermia Sì, come del resto tutti i sindaci dei Comuni geotermici, ritiene indispensabile che lo sfruttamento geotermico continui ad esistere sull’Amiata. Siamo per una geotermia coltivata correttamente, che consenta di coniugare lavoro e rispetto dell’ambiente, economia e salute. I dati scientifici sono una garanzia per i cittadini rispetto ai rischi per l’inquinamento e la salute. Purtroppo altrettanto pericoloso di quello ambientale p l’inquinamento morale e culturale, quello che oggi interessa maggiormente la geotermia, costituito dalle dichiarazioni false e allarmistiche di certi ambientalisti da salotto che hanno a cuore solo i loro ‘piccoli’ interessi privati e non il futuro dell’Amiata – termina la nota -. Nel frattempo il movimento Geotermia Sì, insieme ai sindaci e con il sostegno di tantissimi cittadini, lavoratori e imprese, porterà avanti la propria battaglia per convincere il Governo a modificare la propria posizione rispetto alla geotermia, perché se saranno tolti gli incentivi, qualsiasi progetto, discorso o decisione sul futuro dell’Amiata risulteranno inutili”.